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Ucraina, villaggio allagato per fermare tank russi: “Così abbiamo salvato Kiev”

Ucraina, gli abitanti di Demydiv, alle porte di Kiev, hanno deliberatamente aperto una diga e allagato il loro villaggio per creare un pantano che impedisse ai carri armati russi di raggiungere la capitale.

E’ quanto scrive il New York Times descrivendo l’insolita tattica usata dai cittadini di Demydiv per frenare l’avanzata russa e permettere all’esercito ucraino di costruire le difese. Ora gli abitanti del villaggio a nord della capitale Ucraina si trovano a fare i conti con i danni causati dall’alluvione, ma ”tutti capiscono e nessuno se ne pente nemmeno per un attimo. Abbiamo salvato Kiev!“, ha detto al Nyt una pensionata, Antonina Kostuchenko, la cui casa sta ora ammuffendo.

Il giornale descrive quella che ”potrebbe essere l’ennesima disgrazia di un popolo attaccato dalla Russia” come ”una vittoria tattica” della quale ”gli ucraini non potrebbero essere più contenti”.

Ucraina, andamento del conflitto: fuoco intenso in tutte le direzioni

Intanto lo stato maggiore ucraino afferma che la Russia, il cui obiettivo è prendere il pieno controllo delle regioni di Donetsk e Luhansk e avere un corridoio terrestre verso la Crimea, sta aumentando il ritmo della sua offensiva nell’est del paese.

Le forze russe “stanno esercitando un fuoco intenso” in quasi tutte le direzioni, ha affermato lo stato maggiore generale in un aggiornamento della situazione, con “l’attività più grande osservata nelle direzioni di Slobozhanske e Donetsk”.

Gli attacchi a Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, continuano, afferma l’aggiornamento, e più forze sono state spostate nella città di Izyum. Nella direzione di Donetsk, le truppe russe si stanno concentrando sull’accerchiamento delle forze ucraine. Nelle ultime 24 ore, le forze ucraine hanno respinto sei attacchi nelle regioni di Donetsk e Luhansk, ha affermato lo stato maggiore.

Stanotte c’è stata una quantità incredibile di bombe al fosforo, 50 attacchi aerei, razzi, artiglieria e tutto ciò che i barbari possono usare contro l’umanità. La vita a Mariupol adesso è un giorno pari a un anno“. Così, in un video pubblicato sul canale Telegram, il vice comandante del battaglione Azov Sviatoslav Palamar. “Io chiedo chi ha dato tempo a Mosca per nascondere crimini di vastità difficile da immaginare, chi ha dato la possibilità all’orda di portare dei propagandisti pagati in città“, dice Palamar.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.