Doppio blitz della polizia francese in due punti diversi di Parigi: a nord, presso Dammartin-en-Goele e a Porte de Vincennes sono stati uccisi dalle forze di di sicurezza francesi i tre terroristi che da ore tenevano sotto scacco la città. Si tratta dei fratelli Kouachi, accusati della strage nella redazione di Charlie Hebdo e Amedy Coulibaly, l’attentatore che aveva sparato alla poliziotta a Montrouge.
Sono state ore di terrore per i civili dopo che Coulibaly teneva in ostaggio 6 persone, tra cui un bambino di sei mesi in un supermercato ebraico; l’irruzione della polizia all’interno del luogo non ha però potuto salvare la vita degli ostaggi, 4 dei quali sarebbero morti, mentre gli altri si trovano ora in condizioni gravissime. Freddato l’attentatore 32enne di origine africana e si indaga sulla presenza di una eventuale complice armata, fuggita probabilmente assieme agli ostaggi. Si tratterebbe infatti della 25enne Hayat Boumeddiene, accusata con Coulibaly dell’uccisione della poliziotta l’8 gennaio. Nell’operazione sono rimasti feriti anche 4 agenti.
Contemporaneamente all’azione armata a nord di Parigi, sono stati uccisi in uno scontro armato con le teste di cuoio anche i fratelli Kouachi che si erano nascosti nel capannone di una ditta locale a Dammartin-en-Goele. Con loro era presente anche un ostaggio, ma secondo le ultime informazioni, quest’ultimo si era nascosto all’interno di uno scatolone nell’edificio e nessuno dei due terroristi si era accorto della sua presenza. Egli ha infatti potuto comunicare con la polizia francese attraverso un cellulare. Rimasti barricati tutto il giorno nella stamperia, due terroristi avevano ingaggiato una sparatoria ferendo circa una ventina di persone. Prima che scattasse il blitz, le forze di sicurezze francesi avevano tentato la strada della trattativa e pare che i due uomini avessero pronunciato le inquietanti parole “siamo pronti a morire da martiri”.