«Crali si può considerare il più grande pittore del momento, la sua serietà nel lavoro è una virtù rara nei pittori di oggi, noi aeropoeti futuristi elogiamo la meravigliosa passione per le altezze e le velocità aeree, passione che costituisce la massima garanzia del trionfo di Crali». Queste furono le parole espresse da Filippo Tommaso Marinetti nel 1940 su Tullio Crali, futurista di notevole bravura e capacità espressiva.
A Crali Monfalcone dedica fino al 12 Aprile una grande mostra, con oltre 80 opere e una ricca documentazione sull’effervescenza culturale a tutto campo dell’ avanguardia. Egli condensa nelle sue opere gli elementi centrali della pittura aerea tesa a descrivere il mondo da un punto di vista nuovo e la sfida del volo grazie alla mezzo meccanico che più di tutti esprime il senso della velocità e il dinamismo celebrati dal movimento di Marinetti.
Nel secondo dopoguerra la critica di sinistra aveva condannato gli artisti che avevano aderito a questo movimento ad una damnatio memoriae (all’oblio), costringendo con alcune manovre i familiari di molti artisti che si sono trovati in difficoltà economica a svendere le opere poi finite all’estero. “Tanti illustri storici dell’ arte e direttori di museo hanno in qualche modo acconsentito a questa rimozione permettendo la dispersione di un enorme patrimonio artistico italiano” così afferma Marino De grassi.