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Tridico (Inps) bacchetta le aziende: “La Cig va anticipata”

Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, lancia una bordata alle aziende che non hanno tutelato i lavoratori. A ‘In Mezz’ora in più’ Tridico esprime le sue perplessità.

Tridico (Inps) bacchetta le aziende: “La Cig va anticipata”

La cassa integrazione è divenuta un vero e proprio caso. Argomento della prossima campagna elettorale, addirittura, e di feroci attacchi al governo. Sotto accusa, in questi mesi, è stato soprattutto il nostro istituto pensionistico nazionale colpevole, a dire di molti, di non aver assolutamente assolto ai propri doveri.

“La Cig è stata pagata in gran parte (5,3 mln di prestazioni) dall’Inps e 4,7 milioni anticipata dalle aziende – dice Pasquale Tridico nel programma della Annunziata e le sue parole sono riportate dall’Ansa -. Non pagata, paga sempre l’Inps. Che le aziende anticipino la cig è una regola. Abbiamo il pagamento diretto che ha funzionato molto, per 5,3 milioni di prestazioni. Per oltre 4 milioni invece le aziende hanno anticipato, ma sono soldi rientreranno attraverso contributi che non devono pagare”.

Insomma la chiarezza prima di tutto perché è vero, come spiegato, che la cassa integrazione la maggioranza l’ha avuta. Ovviamente le finanze non consentivano una copertura totale e la cassa integrazione doveva essere anticipata anche dalle aziende.

“Le persone che non hanno ricevuto la Cig, almeno una prestazione, sono 25 mila persone al 31 di maggio. Sono posizioni che noi stiamo valutando – ha ribadito Tridico -. Sono 134mila le persone che, prevalentemente, hanno mandato le domande di Cig a giugno. Fino a maggio è tutto pagato tranne quelle 25 mila posizioni che stiamo verificando. Delle nuove, cioè di giugno, è un flusso continuo oramai”.

La bordata resta e che venga proprio da Tridico è importante. Tridico ha sostituito Tito Boeri nel 2019. Il suo predecessore è sempre stato in contrasto con 5Stelle e Lega soprattutto per la misura di Quota 100. La candidatura di Tridico era stata molto sponsorizzata da Salvini e Di Maio tanto che Giuseppe Conte trovò strada facile nella sua nomina. Nell’ultimo anno, però, Tridico ha risposto per le rime all’ex ministro dell’Interno.