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Tricolore: la bandiera italiana compie 226 anni

Oggi si celebra la Festa del Tricolore della Repubblica, questo compie 226 anni.

Nato il 7 gennaio del 1797 diviene il simbolo della Repubblica Cisalpina.

La bandiera della Repubblica è il tricolore che noi ben tutti conosciamo da italiani, verde bianco e rosso a tre bande verticali di eguali dimensioni, come previsto dall’art. 12 della Costituzione.

Tricolore: Storia

Nel sito del Quirinale viene riportato che i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano i colori bianco, rosso e verde. I colori bianco e rosso comparivano nell’antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre di colore verde erano, sin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese.

Successivamente, come racconta il sito ufficiale, gli stessi colori apparivano anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell’Emilia e della Romagna.

Al centro della fascia bianca vi era lo stemma della Repubblica.

Dopo la proclamazione del Regno d’Italia, avvenuta il 17 marzo 1861 la bandiera continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima guerra d’indipendenza.

Ma solo nel 1925 si definirono per legge, i modelli della bandiera nazionale e della bandiera di Stato.

Dopo la nascita della Repubblica con un decreto legislativo presidenziale tenuto il 19 giugno 1946 si stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, poi confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all’articolo 12 della Costituzione.

Il presidente Mattarella e il Tricolore

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’anno scorso durante l’anniversario ha dichiarato che il Tricolore è “simbolo dell’Italia e testimone del cammino che ha portato alla costruzione della Repubblica, libera e democratica”.

Inoltre, il Presidente Mattarella ha aggiunto che “la nostra bandiera ha accompagnato gli atleti protagonisti di una stagione di successi sportivi internazionali che ci ha reso orgogliosi di quanto hanno saputo testimoniare. Le loro vittorie sono l’immagine di un popolo tenace, che è impegnato verso l’avvenire e che, per la serietà offerta con la sua condotta, ha rappresentato un riferimento per l’intera comunità internazionale”.