Aria tesa si respira nelle ultime ore a Roma. Dopo l’incidente di ieri sera che ha visto protagonisti 3 rom a bordo di un auto i quali, non essendosi fermati all’ALT della polizia, hanno schiacciato il piede sull’acceleratore sfrecciando a 180 all’ora e investendo 9 persone. Una di queste è morta dopo essere stata trascinata per alcuni metri.
La donna, di origine filippina, aveva 44 anni ed era ad aspettare l’autobus alla fermata della Metro Battistini insieme agli altri che si sono ritrovati coinvolti nella tragedia. Dopo essersi aggrappata al parabrezza e aver percorso qualche decina di metri, purtroppo, la donna ha lasciato la presa ed è morta sul colpo; gli altri feriti sono stati condotti tutti in ospedale, tre ricoverati in codice rosso.
Nel frattempo i rom hanno proseguito la loro corsa investendo altre due persone nei pressi di via dei Monti di Primavalle, coinvolgendo nell’incidente anche uno scooter. Essi hanno poi abbandonato l’auto – una Lancia Lybra – per scappare a piedi in un grosso caseggiato popolare di Montespaccato. È stata fermata dalla polizia la nomade minorenne di 17 anni, che probabilmente non era alla guida dell’auto e rischia solo una denuncia. La procura di Roma procede per omicidio volontario: il conducente dell’auto e l’altro passeggero che era a bordo della vettura non sono stati ancora rintracciati.
Questa mattina, sul posto in cui è avvenuto l’omicidio, sono stati messi dei fiori aventi un biglietto con su scritto: “Adesso ditelo alle famiglie che state lavorando per l’integrazione”. Il mazzo di fiori è stato portato da Movimento Capitale, un’associazione politica vicina alla destra che ha anche organizzato una fiaccolata di solidarietà per le vittime, che si terrà alle ore 18.30 partendo dalla fermata di Metro Battistini.
“Oggi la solidarietà e il rispetto per le famiglie della vittima e dei feriti prende il posto dell’indignazione, ma io da molti mesi denuncio tutto quello che accade in questo quartiere a opera dei rom e a danno della cittadinanza – spiega il presidente del movimento, Marco Visconti – L’integrazione non si fa sui diritti ma sui doveri. Queste sono tragedie annunciate”.
A Roma, ma anche sui social network non si parla d’altro, sono quasi tutti concordi nel voler mandare via dal paese i romeni, i quali incuranti della legge italiana sono spesso artefici di tragedie. Nei prossimi giorni, probabilmente, come spesso accade in questi casi, ci ritroveremo ad assistere a nuove polemiche che si spera non sfocino in violenza.