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Torre Annunziata, omicidio, fermate le 4 persone coinvolte

A Torre Annunziata le forze dell’ordine hanno fermato e arrestato 4 persone. Hanno eseguito un decreto di fermo per omicidio, emesso dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata; il decreto è stato notificato nel corso della notte.

Fermate e arrestate 4 persone per omicidio, oggi 23 aprile 2021 a Napoli. Sono quattro le persone che sono state arrestate e portate in carcere dai Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, perché ritenute responsabili dell’omicidio di Maurizio Cerrato, custode del Parco Archeologico di Pompei.

Assassinato a Torre Annunziata, nel Napoletano, l’accusa è di omicidio volontario. I carabbinieri hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata; il decreto è stato notificato nel corso della giornata.

Quattro uomini sono finiti nel carcere di Poggioreale a Napoli con l’accusa di omicidio volontario in concorso, aggravato dalla premeditazione, per l’uccisione, in seguito a una lite per un parcheggio, del 61enne Cerrato. Nei confronti di tre dei quattro indagati, sono emersi precedenti penali.

Le attività investigative delle forze dell’ordine della sezione operativa di Torre Annunziata sono state ostacolate dall’assenza di immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. Soprattutto si è rivelato complicato ricostruire la condotta di chi era presente, di chi ha partecipato e dei ruoli ricoperti da ciascun indagato per via di testimonianze non complete, raccolte in un clima di omertà.

Cerrato è stato assassinato dopo una lite legata a un parcheggio; l’uomo, è stato aggredito prima con un gonfiatore portatile per gomme e poi ucciso con una coltellata al torace. Per ora è stato rinvenuto solo il compressore, mentre non è stato ancora recuperato il coltello. Il fatto è avvenuto in un parcheggio privato a Torre Annunziata. L’uomo si sarebbe fermato per acquistare cibo da asporto in compagnia della figlia, ma un individuo avrebbe rivendicato la titolarità di quel posto auto, da qui sarebbe nata la controversia sfociata poi nell’aggressione mortale. Inutile è stata la corsa all’ospedale di Castellamare di Stabia.