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domenica, 2 Aprile 2023

Tomba dei Leoni dipinti: visitabile in estate

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A Cerveteri, città etrusca a pochi chilometri di distanza da Roma, la bellissima Tomba dei Leoni dipinti, con l’estate sarà finalmente visitabile e accessibile a tutti gli appassionati di archeologia. L’ambizioso progetto della Necropoli della Branditaccia, patrimonio dell’umanità per l’Unesco dal 2004, riesce quindi a inserire la splendida tomba all’interno del classico tour etrusco, percorso ormai da copiosi flussi di turisti.

Tomba dei Leoni dipinti
Tomba dei Leoni dipinti

Cerveteri, conosciuta anche come Città dei Morti, è in parte ancora avvolta nel mistero e grazie alla Tomba dei Leoni dipinti riesce a ridonare lustro alla sue bellezze archeologiche; la città, culla della civiltà etrusca per eccellenza, conta ben più di 400 tombe disseminate lungo i 10 ettari della parte del percorso recintato; gli archeologi stimano che al di sotto del piano di calpestio e lungo il tessuto urbano vi siano altre 20mila tombe ancora nascoste, tutte databili tra il IX e il III secolo a.C.; esempi per antonomasia della celebrità dei ritrovamenti sono la Tomba dei rilievi e il Sarcofago degli Sposi. “Pochi lo sanno ma questo è il sito archeologico più esteso al mondo, persino più grande della Valle dei Re in Egitto” dichiara all’ANSA Lorenzo Croci, Assessore al Turismo e allo Sviluppo sostenibile della cittadina alle porte di Roma. L’apertura eccezionale della Tomba dei Leoni dipinti, normalmente preclusa al pubblico, conta di attirare almeno il doppio dei turisti, i quali attualmente si aggirano intorno a 65mila all’anno. La bellissima tomba, posta all’interno del grande tumulo degli Scudi e delle Sedie, ubicato al di fuori del Vecchio Recinto, risale alla seconda metà del VII secolo a.C.; a essa si accede tramite un lungo dròmos (corridoio – ndr) a cielo aperto con lunga e bassa gradinata, fino a due porte arcuate che aprono su due camere laterali e una principale; la camera principale che presenta due pilastri liberi, è divisa in una sala con due letti e una cella sul fondo con una banchina. Nella camera sulla destra invece si trovano un letto, dove venivano distesi i morti dopo la cerimonia funebre, e una klinè con due grandi cesti scavati nel tufo sul fondo dove prendeva vita la splendida pittura che raffigurava un uomo in mezzo a due leoni. Notevole è anche la resa dei soffitti che tenta di imitare la tecnica delle coperture delle case ceretane; si può osservare infatti il columen terminato a disco e gli spioventi con travi e travicelli, mentre invece nella camera sepolcrale attigua si può osservare la bipartizione del soffitto strutturato a raggiera sino alla porta.

Tomba dei Rilievi
Tomba dei Rilievi

Tutta la necropoli della Branditaccia in realtà è stata scavata appena un secolo fa da Raniero Mengarelli, poi nel dopoguerra gli scavi passarono sotto la direzione di Mario Moretti. Cerveteri è un fulcro di tipiche sepolture funerarie con le classiche tombe a dado, simbolo di una società egalitaria perduta nel tempo, ma gli archeologi dichiarano che “là sotto ci sarebbe ancora tanto e tanto da scoprire”. Con il sentiero Lawrence, tanto caro all’omonimo poeta inglese, Cerveteri punta a una forte valorizzazione e tutela di tutti i complessi tombali, sopratutto con il modernissimo potenziamento del sistema di videosorveglianza con ben 80 telecamere e una nuova illuminazione che renderà il percorso visibile anche di notte, collegato dalla città direttamente alla necropoli.

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