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Tokyo 2020, scatta l’ultimatum: un mese per decidere

Tokyo 2020 non è più una sicurezza da stamattina. Le Olimpiadi sono a rischio, inutile nascondersi, e stavolta anche il Cio smette di prendere tempo.

Tokyo 2020: scatta l’ultimatum

E’ finito il tempo in cui si può prendere tempo. Lo ha capito anche il Comitato olimpico internazionale, che appena due giorni fa si diceva possibilista. Tutt’altro tono le dichiarazioni che, su tutte le prime pagine di questa mattina, affollano la discussione relativa alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Il Comitato olimpico ha spiegato tutto in una nota ufficiale: “In pieno coordinamento e partenariato con il Comitato organizzatore di Tokyo 2020, le autorità giapponesi e il governo metropolitano di Tokyo, avvieranno discussioni dettagliate – si legge -. Sul tavolo anche l’ipotesi di un eventuale rinvio. Il CIO è fiducioso di aver portato a termine queste discussioni entro le prossime quattro settimane. Si esprime apprezzamento per la solidarietà e la collaborazione dei comitati olimpici e  delle federazioni”.

La cosa più rilevante, però, è la nota del Presidente del comitato, Thomas Bach, che si è rivolto agli atleti spiegando che: “Le vite umane sono più importanti dello sport”. Non c’era nemmeno bisogno di dirlo, ma le dichiarazioni certo hanno un altro sapore rispetto a quelle fatte in occasione della accensione della fiamma olimpica a Tokyo.

“Le vite umane hanno la precedenza su tutto, inclusa la messa in scena dei Giochi. Il Cio vuole far parte della soluzione. Pertanto abbiamo reso il nostro principio guida per salvaguardare la salute di tutti i soggetti coinvolti e per contribuire a contenere il virus”. “Vorrei – scrive Bach – e tutti stiamo lavorando per questo, che la speranza espressa da così tanti atleti, comitati olimpici e federazioni di tutti e cinque i continenti sia soddisfatta. Spero che alla fine di questo tunnel che stiamo attraversando, senza sapere per quanto tempo, la fiamma olimpica sia la luce”.