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lunedì, 29 Maggio 2023

TFA: insegnanti senza cattedra?

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Mariapaola Ramaglia
Mariapaola Ramaglia
Sono laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione e in Economia Aziendale e sono Mediatrice Familiare. Da anni, collaboro con diverse Associazioni che si occupano di difendere i diritti dei minori e sostenere famiglie che vivono situazioni di disagio o sofferenza. Sono socia di un'Associazione, in cui mi occupo di formazione ed essendo appassionata di comunicazione e scrittura, sono anche scrittrice, blogger e web writer.

“Una truffa legalizzata”: così Silvia Chimienti ha definito i TFA.

I Tirocini Formativi Attivi (meglio conosciuti come TFA) hanno sostituito le vecchie Ssis (scuola di specializzazione all’insegnamento secondario), ma, in realtà, servono solo a creare – secondo la parlamentare del M5S – insegnanti, che poi non riusciranno a lavorare.

I TFA sono stati mal gestiti dalle università e questo è un dato di fatto. L’Onorevole Chimienti – durante un suo intervento alla Camera – ha sottolineato la gravità degli errori presenti nei test di selezione del I ciclo TFA, errori che poi, in parte, sono stati ripetuti anche nel II ciclo. La parlamentare ha poi anche messo in evidenza l’elevatezza dei costi sostenuti per la frequenza, oltre all’impossibilità di poter subito spendere il titolo nelle graduatorie di istituto.

Anche a causa del mancato aggiornamento delle graduatorie, si è verificato un vero e proprio paradosso: chi è abilitato e appositamente formato non può insegnare, mentre la cattedra va a chi è laureato e solo in possesso del titolo di studio. A tutto ciò si aggiunge poi il fatto che, nel 2015, Renzi ha annunciato che saranno assunti tutti gli abilitati delle GAE (Graduatorie ad esaurimento) e saranno eliminati gli abilitati della II fascia.

Il M5S ha annunciato un’interrogazione parlamentare per chiarire le modalità di svolgimento delle prove e gli errori dei test di selezione per il secondo ciclo TFA.

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