Il TFA è il Tirocinio Formativo Attivo, un corso di formazione ed abilitazione all’insegnamento nelle scuole di secondo grado. In base al proprio titolo di studio è possibile accedere ad una o più classi di concorso. Il 31 luglio termineranno i test di selezione per gli aspiranti docenti per il loro accesso ai corsi del secondo ciclo del Tfa Ordinario, ma continuano a registrarsi irregolarità nelle prove, contestazioni di domande e risposte risultate errate, errori grammaticali, ambiguità sia nella formulazione che nella spiegazione, cosa che sicuramente porterà a numerosi ricorsi. Non esiste alcuna classe di concorso per cui si possa dire che il test sia stato preparato correttamente e spesso il numero degli errori è veramente inquietante. Dall’altro lato, il Miur sta fornendo chiarimenti, apportando correzioni agli errori lamentati, che potrebbero essere stati causa di un cattivo rendimento dei candidati nella performance.
Una delle denunce più diffuse tra i contestatori è che il test sia di puro nozionismo e non di cultura generale: viene testata la capacità di mettere una x, invece di capire se un’aspirante insegnante sia in grado di parlare e scrivere bene in italiano, di comprendere il significato di un testo scritto o di un problema scientifico. Già nelle preselezioni del I ciclo TFA del 2012 era avvenuto qualcosa di simile: l’allora Ministro Francesco Profumo, di fronte alle proteste, fu costretto a nominare una commissione incaricata a revisionare tutti i test e tutte le risposte corrette, ribaltando dunque gli esiti della prova. Ci furono infatti classi di concorso con 25 risposte date per buone a tutti. Il risultato fu la ripetuta riscrittura degli elenchi degli ammessi alle prove successive del TFA.
L’Ispettore del Ministero Max Bruschi ha dichiarato: “Mi aspetto che, in tempi rapidi e congrui, si metta in atto una procedura omogenea da parte della Commissione. Vanno riconosciuti gli errori veri e propri, là dove effettivamente sussistano; ai dubbi sollevati, tanto nel caso di conferma quanto nel caso di annullamento, ritengo debbano essere offerte compiute spiegazioni. Più in generale, sono mortificato e offeso da come ancora una volta casi di sciatteria nella produzione di item valgano a giustificare l’ignoranza delle questioni da parte dei candidati. Sussiste un dovere morale di impegno che, a volte, pare essere venuto meno e rischia di accomunare nella condanna universale chi invece ha bene operato e chi è stato chiamato a un compito non semplice di coordinamento tecnico. Refusi nelle date, errori di ortografia o sintassi, banalizzazioni nelle domande sono offensivi rispetto alla natura delle prove, chiamate a selezionare futuri docenti”.