Effettuato l’ancoraggio della prima torre telescopica sottomarina per neutrini, posata nella fattispecie al largo della Sicilia e classificata con il nome di KM3NeT-Italia: in tale progetto di ricerca un ruolo da protagonista è rivestito dal nostro Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con la collaborazione dei Laboratori Nazionali del Sud.
La struttura del telescopio in oggetto è costituita da una sequenza, verticalmente orientata, di 14 travature reticolari di alluminio, che misurano 8 metri di lunghezza, e sono altresì dotate di sensori ottici che in realtà servono da occhio elettronico dell’Osservatorio, oltre ad avere in dotazione anche due sensori acustici. Secondo le spiegazioni di Mauro Musumeci, responsabile delle attività legate all’integrazione delle strutture, i sensori ottici di cui sopra, sono deputati alla rilevazione della scia luminosa tracciata dai neutrini nell’acqua, contemporaneamente a quelli acustici che hanno invece il compito, grazie alla tecnologia GPS, di localizzare le torri in caso di spostamenti dovuti all’avvicendarsi delle correnti.
La sperimentazione deve essere tuttavia ultimata, siamo di fronte solo alle prime operazioni di tante altre che vedranno la collocazione ulteriore di altre sette torri e 24 stringhe, in un progetto che vedrà il suo compimento nel 2020, e in cui gli scienziati italiani hanno un peso particolarmente rilevante.