Il capolavoro di Giacomo Puccini debutta domani sera al teatro San Carlo di Napoli, tragedia della giovinezza che sfiorisce nella Parigi del XIX secolo. Il ricavato della serata andrà alla Fondazione Pascale per un progetto di ricerca clinica biomolecolare.

Al teatro San Carlo di Napoli ritorna “La bohème” di Giacomo Puccini come secondo titolo in cartellone per la stagione operistica 2017/2018, la quale è stata inaugurata a dicembre da un’altro titolo pucciniano, “La fanciulla del West”.
L’appuntamento per il debutto di domani sera, giovedì 11 gennaio 2018, è alle ore 20, quando al Massimo partenopeo sarà messa in scena l’Opera in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica.
Le repliche avverranno fino al 16 gennaio e avverranno nelle date seguenti:
- Giovedì 11 Gennaio 2018, ore 20
- Venerdì 12 Gennaio 2018, ore 18
- Sabato 13 Gennaio 2018 (doppio spettacolo), ore 17 / ore 21
- Domenica 14 Gennaio 2018, ore 17
- Martedì 16 Gennaio 2018, ore 20.
Per la realizzazione del suo capolavoro, Giacomo Puccini si ispirò alla Parigi della prima metà del diciannovesimo secolo che fa da sfondo, con il suo gelido inverno, alla tragedia della giovinezza che sfiorisce in un contesto sociale di indigenza e degrado.
L’opera è ispirata al romanzo di Henri Murger Scene della vita di Bohème. La stesura del libretto fu frutto di un arduo lavoro, causato dal difficile adattamento delle situazioni ai personaggi, mentre l’orchestrazione della partitura, invece, procedette speditamente e fu completata nel 1895.
Nel 1º febbraio 1896, La Bohème fu rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino, ottenendo l’approvazione e i consensi del pubblico.
La critica ufficiale, fu all’inizio dura nei confronti dell’opera, ma dovette presto ricredersi e ritrattare il proprio giudizio per allinearsi ai generali consensi. L’opera ha la stessa fonte e lo stesso titolo dell’omonimo spettacolo di Ruggero Leoncavallo, con cui al tempo Puccini ingaggiò una sfida.
Il dramma lirico de La Bohéme racconta la vita e le storie d’amore di giovani artisti poveri di Parigi, dove in una misera soffitta, quattro giovani artisti conducevano “una vita gaia e terribile”: la “bohéme”.
La collocazione temporale dell’opera è pari al 1830 circa, epoca in cui il denaro scarseggiava quasi sempre, spesso si digiunava, ma la gioventù e la spensieratezza aiutavano a superare molti ostacoli. Nell’opera si dipanano le storie d’amore fra Marcello e Musetta e fra Rodolfo e Mimi concludendosi con la morte di quest’ultima.
Brani celebri
L’opera, divisa in quattro quadri, è caratterizzata da alcuni brani divenuti celeberrimi, riportati e divisi come segue.
Quadro I
- Che gelida manina, aria di Rodolfo
- Sì, mi chiamano Mimì, aria di Mimì
- O soave fanciulla, duetto tra Rodolfo e Mimì
Quadro II
- Quando men vo, valzer di Musetta
Quadro III
- Donde lieta uscì, aria di Mimì
Quadro IV
- Vecchia zimarra, aria di Colline
- Sono andati? Fingevo di dormire, assolo di Mimì