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Tampone Covid-19 è doloroso o causa solo fastidio?

“Fare il tampone per il COVID-19 è doloroso?! Sentirò dolore?!” Questi sono i primi interrogativi che attanagliano quanti purtroppo devono sottoporsi al tampone per il Covid-19.

Questa tipologia di test molecolare è la più efficace e attendibile per rilevare il virus durante la fase attiva dell’infezione, anche in assenza di sintomi 

Come si svolge il test?

Il test si svolge mediante un tampone naso faringeo,  ma la soglia del dolore ovviamente è soggettiva e infatti c’è chi afferma di aver sentito dolore e chi invece dichiara di aver provato solo un forte senso di  fastidio. 

L’esame si svolge con due bastoncini simili a dei cotton fioc, uno infilato in gola mediante il cavo orale, il secondo all’interno del naso, per raggiungere le mucose necessarie ad effettuare il test diagnostico.

Il bastoncino viene inserito attraverso una narice, facendolo proseguire lungo il pavimento della coana nasale fino a raggiungere il retro del rinofaringe (o nasofaringe, cioè la parte superiore della faringe, in rapporto con le cavità nasali tramite le coane). La manovra viene ripetuta per entrambe le narici, con l’accorgimento di cambiare lato del tampone utilizzato (lato a e lato b).

Secondo quanto spiegano gli esperti, in realtà, il dolore si avverte quando il cottonfioc utilizzato, arriva in profondità all’interno delle narici e deve essere ruotato, gesto che dev’essere svolto con estrema delicatezza.

Infatti, proprio a  tal proposito, nelle ultime settimane è intervenuta sullo spinoso tema, Paola Marchisio, Presidente della sezione Lombardia della società italiana di pediatria, la quale ha provato a fare chiarezza sul tema.

Il discorso non riguarda solo i più piccoli (per i quali si registrano difficoltà durante l’esecuzione del test)  ma anche ai tanti adulti che specie in queste ultime ore, si sottopongono al test. “Se il tampone naso faringeo è fatto bene, non ci sono rischi e non si sente dolore, nè nel caso degli adulti, nè con i bambini”, spiega la dottoressa Marchisio.

“Ovviamente il tampone utilizzato è diverso, quello usato per i bambini è di plastica morbida.

Ma bisogna fare attenzione soprattutto ad un particolare: la testa; essa deve esser ferma, talvolta ci si può aiutare con le mani, sorreggendo la fronte, in modo tale che il tampone possa entrare bene e non in maniera inopportuna e in modo che il soggetto non provi fastidio”.

Ricordiamo che il tampone é fondamentale per capire se si è contratto il virus. In questo momento particolarmente difficile, avere paura è normale. Sentimenti come ansia e stress emotivo, caratterizzano sempre più persone. 

Tutto ciò viene fuori in modo diverso, con paure spesso infondate, come ad esempio il timore per il tampone.

Un altro aspetto che sembra spaventare sempre più persone, oltre all’eventuale dolore avvertito, è anche il rischio di rottura del tampone stesso, timore infondato, poiché i medici hanno più volte specificato che le probabilità che esso si rompa, siano nulle; il tampone non può rompersi, soprattutto perché il punto in cui esso è più fragile rimane in una posizione “scoperta” rispetto alla parte utilizzata.

Tampone Covid-19: non fa male ma può causare fastidio

Ricordiamo che il tampone si chiama nasofaringeo perché raggiunge il punto di giunzione tra il naso e la faringe, una zona che in genere non viene toccata direttamente.

Certo, può capitare che qualcuno lacrimi, o che si provi fastidio dopo averlo effettuato; alcune persone hanno dichiarato di provare forte fastidio alla gola, una sensazione di bruciore che bevendo liquidi freddi va via. Altri ancora, hanno ribadito di aver avvertito un notevole senso di bruciore alle narici, che dopo qualche ora sparisce.

Al di là delle paure e dei timori che accompagnano l’esame diagnostico, è opportuno ricordare che il tampone viene eseguito in pochi secondi, è minimamente invasivo e deve essere eseguito da personale specializzato.

La corretta esecuzione della procedura è infatti fondamentale, perché, in caso contrario, potrebbe generare un esito errato come un falso negativo.

Infine, è opportuno ricordare che secondo quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale di Sanità, il tampone deve essere effettuato su soggetti sintomatici (più di un sintomo: febbre > 37,5 °C e tosse stizzosa e secca) ma anche coloro che sono entrati in contatto con persone risultate positive oppure, in ambito ospedaliero, quanti hanno avuto contatti con pazienti positivi, anche in assenza di sintomi.