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martedì, 26 Settembre 2023

Sudan del Sud: arruolati 9mila bambini

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Navi Pillay, l’Alto commissario Onu per i diritti umani, denuncia l’arruolamento di bambini-soldato da parte dei due eserciti che si danno battaglia da quasi 1 anno in Sudan del Sud.

Sono oltre 9mila i bambini armati di fucile e pronti a sacrificare la propria vita in nome di quello che loro innocenti menti credono sia un ideale. Addirittura secondo le fonti ONU i bambini vengono reclutati e addestrati direttamente nelle scuole, infatti nel paese africano ben 32 scuole sono nelle mani delle truppe dei due schieramenti.

Non è bastato pagare a caro prezzo l’indipendenza dal Sudan del Nord, la pace nel sud del paese non è mai arrivata. Le tensioni politiche tra il presidente Salva Kiir, di etnia Dinka, e il suo ex vicepresidente Riek Machar, di etnia Nuer, sono scoppiate quando a Luglio 2013 Kiir ha cacciato dal governo Machar. Da quel momento la situazione è andata peggiorando con il passare del tempo fino al 15 Dicembre 2013, giorno del primo scontro armato tra i due schieramenti. Il 23 Gennaio 2014 è stato firmato un cessate il fuoco che non è stato mai rispettato da nessuno.

Il Sudan del Sud si avvia verso l’autodistruzione, c’è il serio rischio di un nuovo genocidio simile a quello avvenuto nel 1994 in Ruanda. In quell’occasione persero la vita quasi 1milione di persone.

Gli appelli dell’Onu fino a questo momento non sono serviti a molto, l’ultimo è stato quello di Toby Lazer, responsabile delle operazioni umanitare dell’Onu in Sud Sudan. Quest’ultimo ha chiesto una tregua ai leader dei due schieramenti per il mese di maggio, in questo modo è possibile seminare i terreni e scongiurare il pericolo di carestia che minaccia seriamente il paese. Gli eserciti continuano a darsi battaglia nell’indifferenza totale.

Intanto anche Medici Senza Frontiere denuncia la brutalità con il quale vengono compiute le esecuzioni. Il Sudan del Sud è vicino al tracollo totale: bambini sacrificati in guerra, donne violentate, esecuzioni disumane, oltre ai vari appelli, l’Onu deve iniziare a intervenire concretamente per fermare questo genocidio.

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