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martedì, 26 Settembre 2023

Storico accordo sul nucleare iraniano: al via la fase finale

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Cinzia Capezzuto
Cinzia Capezzuto
Collaboratore XXI Secolo.
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Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) a Vienna

Austria Vienna ospiterà oggi i ministri degli esteri di Francia, Germania, Regno Unito e Cina, il ministro degli esteri americano John Kerry e quello iraniano Mohammad Javad Zarif. Sarà presente al tavolo delle trattative anche l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini. Un meeting internazionale che ha lo scopo di ultimare i negoziati sul nucleare iraniano. La scelta della maestosa città di Vienna non è casuale, infatti la capitale austriaca è già sede dell’Agenzia internazionale per l’energia nucleare (Aiea).

Sulla base dei parametri chiave decisi a Losanna, in questi mesi si è lavorato per raggiungere un’intesa completa e definitiva entro fine giugno. Nei giorni scorsi, i rappresentanti, sia statunitense che iraniano, hanno dichiarato che i primi progressi sono stati compiuti. Così il 30 giugno i negoziatori, pronti per entrare nella fase finale del negoziato, hanno deciso di estendere di una settimana le scadenze.

Riguardo i risultati raggiunti un rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia nucleare (Aiea) ha rivelato che l’Iran ha rispettato gli accordi presi nel 2013 con il Gruppo dei 5+1 (cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite più la Germania). Secondo l’Aiea, le riserve iraniane di uranio arricchito, usato comunemente nei reattori nucleari a scopo civile, sono scese al di sotto del livello massimo stabilito da un accordo provvisorio con le potenze mondiali nel 2013. L’Aiea ha confermato che le riserve sarebbero sotto la soglia dei 7.650 chilogrammi fissata nel novembre 2013.

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Siti nucleari in Iran

Cosa era stato deciso con l’accordo del 2 aprile?  Il 2 aprile 2015 a Losanna era stato raggiunto uno “storico” accordo riguardante la regolamentazione e lo sviluppo del nucleare in Iran. Al tavolo delle trattative vi erano le cosiddette potenze del 5+1, cioè Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania, Cina e Russia e l’Iran ed erano stati stabiliti i punti chiave dell’accordo quadro.

In sintesi, l’intesa prevede da una parte di bloccare la capacità iraniana di costruire una bomba atomica per almeno un decennio, nonostante gli consenta di mantenere le sue infrastrutture nucleari e d’altra parte permette all’Iran di accedere rapidamente a conti bancari, ai mercati petroliferi e ad attività finanziarie bloccate dalle sanzioni internazionali.

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