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Storia del costume da bagno più usato e famoso al mondo: il bikini

Con l’estate che avanza è inevitabile non pensare al costume da bagno!

Il bikini nostro alleato della bella stagione è amatissimo ma anche molto temuto dato che a differenza del costume intero rivela tutti i nostri punti deboli, ma anche i punti di forza.
Che sia dunque temuto, odiato o amato non possiamo che definirlo il costume da bagno più famoso del mondo.

Cambiando insieme alle esigenze e ai desideri della società, al suo esordio era abbastanza sobrio e “coprente”, non svelava tantissimo. Questo anche perché era pertinente al momento storico dunque non fu realizzato in maniera inopportuna ma ad ogni modo fu una rivoluzione per la categoria femminile che era abituata a mostrarsi in spiaggia completamente coperta. Il bikini invitava a scoprirsi ma con eleganza e contegno.

Lasciò molte critiche e disapprovazione inizialmente ma che furono esorcizzate dal tempo e dalla moda che lo imponeva e lo esaltava, venendo visto anche come una forma di ribellione e di emancipazione femminile.

Era l’estate del 1946 quando lo stilista francese Louis Reard disegnò e realizzò il primo due pezzi: fatto con la carta di giornale e caratterizzato da una parte inferiore piuttosto ridotta, non stupisce che all’epoca venisse considerato così scandaloso che nemmeno le indossatrici l’avrebbero messo. Ecco perché Reard fu costretto a ingaggiare la ballerina Micheline Bernardini perché lo indossasse.

Ma il bikini non tardò a farsi indossare dalle star hollywoodiane di quel tempo. Le più celebri artiste ed attrici di allora osarono sulle scene, e non solo, di indossare il costume definito iconico per eccellenza.

Brigitte Bardot nel 1952

Considerata la risposta europea a Marilyn Monroe, nel film «Manina, ragazza senza veli» del 1952 Brigitte Bardot scandalizzò i benpensanti dell’epoca indossando un bikini a vita pericolosamente bassa e che lasciava scoperti parecchi centimetri di pelle.

Marilyn Monroe nel 1962

Qualunque capo indossasse Marilyn Monroe negli anni Cinquanta e Sessanta diveniva subito iconico, come il bikini color nudo, indossato con ciabattine col tacco e giacca, sfoggiato dall’attrice durante le riprese di «Something’s Gotta Give» ed entrato poi nell’immaginario collettivo (anche se in realtà il film è rimasto incompiuto, perché la Monroe venne licenziata nel primo mese di riprese).

Nella nostra società attuale è assolutamente un articolo iconico e indispensabile. La modernità e la nuova libertà d’espressione lo considerano un “must” estivo, in tutti i suoi modelli e tagli.

Ai giorni nostri, infatti,  abbiamo un infinita tipologia di bikini, vita alta, bassa, laccetti laterali (definito molto sexy), il “trikini” con un pezzo di stoffa centrale che lega la parte superiore a quella inferiore, reggiseno a fascia o triangolino, slip sgambati o calotte, insomma ce n’è per tutti i gusti. Nonostante siano passati decenni è sempre il costume più in voga e utilizzato, e il suo stile inconfondibile lo rende un costume da bagno intramontabile.