Sospiro di sollievo per la Manta Ray e ben cinque diverse specie di squali in pericolo di estinzione. L’Appendice II del Trattato CITES, la Convenzione Internazionale sulle Specie minacciate di Estinzione, stabilisce che dallo scorso fine settimana si rendono necessari permessi speciali per l’importazione di esemplari vivi o carne e pinne dei sopracitati animali.
Squalo Longimanus, (Carcharhinus Longimanus), Squalo Martello Smerlato (Sphyrna Lewini), Grande Squalo Martello (Sphyrna Mokarran), Squalo Martello Liscio (Sphyrna Zygaena) e Squalo Smeriglio (Lamna Nasus) sono le specie di squalo che le nuove norme internazionali tendono a proteggere dalla pesca non sostenibile.
In base a quanto emerso da numerosi studi gli squali, pescati non solo per la loro carne ma anche per la cartilagine e le pinne, contrariamente ad altre specie di pesci cresce e si riproduce a un ritmo molto lento, il che desta le preoccupazioni degli ambientalisti che temono una rapida estinzione di tali antichi predatori.
Un ulteriore passo avanti, dunque, verso la salvaguardia di una specie animale sempre più al centro dei timori degli animalisti di tutto il mondo. Risale allo scorso luglio uno straordinario esempio, firmato Made in Italy, di come a volte la tecnologia possa piegarsi alle esigenze della natura e proteggerla. Il Dipartimento di Ingegneria Informatica della Calabria ha infatti realizzato un congegno salva-squali in grado di percepire, attraverso un un sistema di sensori, la presenza di squali e animali di grossa taglia impigliati nella rete da pesca e di salvarli attraverso un tempestivo messaggio di avvertimento che giungerà direttamente sul cellulare.
Il congegno, come dichiarato dal responsabile del progetto Stefano di Marco “è in grado di rilevare e segnalare istantaneamente via sms l’avvenuta cattura nelle reti da posta di diversi animali, non solo di squali. Alle reti sono applicate a intervalli regolari delle miniboe in grado di percepire attraverso dei sensori il peso dell’animale catturato: quelli di dimensioni superiori fanno scattare l’allarme presente nella boa principale in superficie, che fa partire immediatamente un messaggio indirizzato al personale”.