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sabato, 3 Giugno 2023

Spari in tribunale a Milano

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Erminia Voccia
Erminia Vocciahttps://www.21secolo.news
Ha conseguito la laurea magistrale in “Relazioni Internazionali” presso l’Università “L’Orientale” di Napoli, si interessa di politica mondiale e di temi legati al rispetto dei diritti umani. Ama leggere, viaggiare e conoscere culture diverse. Crede nell’ informazione come servizio per un mondo meno distratto e più consapevole.

Caos e paura al Palazzo di Giustizia di Milano, dove questa mattina intorno alle 11:00 un uomo ha esploso diversi colpi di pistola ferendo a morte tre persone. Claudio Giardiello, imputato per bancarotta fraudolenta, è riuscito ad introdursi nell’edificio attraverso un documento falso, portando con sé una pistola e sfruttando l’ingresso riservato agli avvocati. Dopo aver tentato la fuga, è stato arrestato dai carabinieri a Vimercate. Tra le vittime Fernando Ciampi, giudice fallimentare, ucciso mentre si trovava nel suo ufficio al secondo piano dello stabile, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e Giorgio Erba, coimputato dell’assalitore.

Nel triste bilancio di una mattinata di terrore e sconcerto si conta anche un’altro morto, un uomo colpito da un malore durante l’assalto, ricoverato d’urgenza e deceduto più tardi all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Due persone sono rimaste ferite, la prima versa in condizioni gravi all’ospedale Niguarda, mentre la seconda, un avvocato, ferito ad una gamba, non sarebbe in pericolo di vita.

Secondo quanto dichiarato dal procuratore di Brescia Tommaso Buonanno in conferenza stampa, i colpi partiti dall’arma di Giardiello sarebbero stati 13. Oltre alla pistola, il killer si sarebbe dotato anche due caricatori di proiettili calibro 7.65.

Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato“, questo il movente dell’assalitore finito in manette dopo essere stato intercettato dalle forze dell’ordine alla guida del suo scooter nei pressi di un centro commerciale di Monza. Giardiello, a detta del Procuratore, “avrebbe agito con fredda premeditazione“.  Dopo aver sparato al giudice Ciampi alla scapola e all’inguine, ha ferito l’avvocato e il suo coimputato. Nel dirigersi dal terzo al secondo piano dell’edificio, lasciata l’aula dove era in corso l’udienza a suo carico, si è imbattuto nel commercialista Stefano Verna, al quale ha sparato alle gambe. una volta raggiunto lo studio del magistrato Ciampi dove si trovava anche una sua collaboratrice, il killer ha fatto partire altri due colpi di pistola.

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La sicurezza dell’edificio è garantita da una squadra di agenti della vigilanza privata, posti sia all’esterno che all’interno. Nei locali del tribunale, oltre alla vigilanza, sono presenti di norma alcuni uomini del corpo dei Carabinieri, che presidiano i vari piani. Quattro in totale gli accessi al pubblico, dove oltre ai metal detector, gli agenti della vigilanza si occupano di garantire i controlli.

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