Il Consiglio d’Europa torna a richiamare l’Italia per il problema del sovraffollamento delle carceri: quelle italiane continuano a essere le più affollate d’Europa. Secondo quanto emerge dal rapporto annuale sulle statistiche del Consiglio d’Europa, che ha sede a Strasburgo, con il compito di sovrintendere alla difesa dei diritti umani, sono 145,4 i detenuti per ogni 100 posti disponibili negli istituti penitenziari italiani, contro una media europea di 98 su 100.
Peggio dell’Italia solo la Serbia, con un rapporto di quasi 160 detenuti per ogni 100 posti. L’Italia è terza tra i Paesi del Consiglio d’Europa e prima tra i 28 della Ue per numero di detenuti in attesa di giudizio. Secondo il rapporto, l’Italia con 12.911 detenuti in attesa di giudizio, dei quali 10.717 stranieri, è preceduta da Turchia, 32.470; e Ucraina, 16.281. Ma tra i paesi Ue il nostro paese precede Francia, 12.870; e Germania, 11.195.
L’Italia nel 2012 è stato il Paese con il maggior numero di detenuti stranieri nelle sue carceri. In totale erano 23.773 e rappresentavano quasi il 36% dell’intera popolazione carceraria. Il 45% era in attesa di giudizio, e quasi il 21% era un cittadino di un altro Stato membro dell’Unione europea. L’Italia resta inoltre uno dei grandi paesi europei dove si spende di più per i detenuti e c’è un migliore rapporto tra il loro numero e quello di guardie carcerarie: ha speso in media 123,75 euro al giorno per ogni detenuto, quasi 7 euro in più rispetto all’anno precedente, 116,68 euro. Dallo stesso rapporto emerge anche che tra il 2011 e il 2012 è aumentato il numero di guardie carcerarie, mentre al contempo scendeva il numero di detenuti. Le guardie carcerarie sono passate da 35.458 unità a 36.794, mentre i detenuti sono scesi da 67.104 a 66.271.
Intanto si aspetta la scadenza del termine entro cui l’Italia è stata chiamata a eseguire quanto stabilito dalla sentenza Torreggianni, pronuncia con cui nel 2013 l’Europa ha condannato l’intero sistema carcerario italiano per le condizioni inumane applicate in cella. La scadenza arriverà il prossimo 28 maggio e l’Italia dovrà dimostrare che col recente decreto carceri, approvato in Parlamento lo scorso 19 febbraio, siano stati raggiunti gli standard richiesti per le condizioni di detenzione.