Milano – Ormai molti adolescenti hanno sviluppato una vera e propria dipendenza dai social network, ma i genitori spesso sono inconsapevoli degli errori e dei rischi corsi dai ragazzi immersi sempre di più in questo mondo virtuale. È la fotografia delle famiglie italiane che emerge dall’indagine “Tempo del web. Adolescenti e genitori online“, realizzata da SOS Il Telefono Azzurro Onlus in collaborazione con Doxakids, in occasione del Safer Internet Day 2016, ricorrenza internazionale promossa dall’Unione Europea e dedicata alla sicurezza dei minori nella rete.
La ricerca campionaria, basata sulle risposte di 600 ragazzi/e in una fascia d’età compresa tra i 12 e i 18 anni e 600 genitori dai 25 ai 64 anni, è stata presentata a Milano in occasione del dibattito “Modelli di business tramite la rete e tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti“
Lo studio ha mostrato che il 17% dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire a staccarsi dagli smartphone e dai social network, 1 su 4 (25%) è sempre online, quasi 1 su 2 (45%) si connette più volte al giorno, 1 su 5 (21%) è afflitto da vamping (si sveglia durante la notte per controllare le notifiche e i messaggi sul proprio cellulare). Quasi 4 su 5 (78%) chattano continuamente su WhatsApp. Uno degli allarmi principali lanciati dalla ricerca è proprio quello dell’età in cui gli adolescenti italiani accedono alla rete la prima volta. Uno su 2 (48%) dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni, età minima consentita per poterlo fare, mentre il 71% riceve in dote uno smartphone mediamente a 11 anni. Prima delle chiavi di casa che arrivano a di solito dopo i 12 anni. Insomma, i tempi e le abitudini sembrano proprio essere cambiate per le nuove generazioni.
La dipendenza non riguarda soltanto i ragazzi. A quanto pare anche le mamme e i papà sembrano essere completamente assorbiti da questo mondo virtuale. Quattro intervistati su 5 dichiarano di usare i social per comunicare quotidianamente con i propri figli – 68% WhatsApp, 18% altre chat – 1 su 4 (22%) di soffrire di vamping. “Le nuove tecnologie e Internet oggi permeano la vita dei ragazzi e delle famiglie influenzando non solo i processi di costruzione d’identità e socializzazione, ma incidendo anche su riti e gesti della quotidianità e sui contenuti delle conversazioni familiari” ha detto Ernesto Caffo, fondatore e presidente di SOS Il Telefono Azzurro.
Agli allarmi lanciati dagli adolescenti spesso i genitori non sono in grado da soli di dare risposta: il 71% degli intervistati dichiara di non aver mai sentito parlare di sexting, il 12% di non saper cos’è il cyberbullsimo. Per questo motivo SOS Il Telefono Azzurro ha deciso di fare proprio lo slogan del Safer Internet Day 2016 “Play your part for a better internet” chiedendo a vari attori in campo di fare la propria parte per rendere Internet un posto più sicuro per i ragazzi, o per lanciare almeno un messaggio di consapevolezza.
A tutti gli utenti è proposto di diventare un digital supporter #TAdigitalsupporter. Si tratta di una campagna che mira a sensibilizzare e costituire una rete di volontari digitali pronti a diffondere attraverso i social informazioni e materiali sul tema dell’Internet sicuro e segnalare potenziali pericoli sul sito doitbetter.azzurro.it.