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Sorelle sfregiate con l’acido, acquisite le intercettazioni: la zia resta in carcere

Acquisite alcune intercettazioni riguardo il caso delle due sorelle sfregiate con l’acido a Napoli. Dai brandelli di conversazione acquisiti, si evince che ci fossero questioni familiari irrisolte che hanno portato alla terribile aggressione.

Sorelle sfregiate con l’acido, la conversazione Whatsapp conferma: “È stata la zia”

“La sorella di mamma mi ha buttato l’acido in faccia e in testa perché mi voleva picchiare”, si sente. “E perché?”. “Perché la picchiai io fuori alla pizzeria”.

A parlare è la 24enne delle due, la maggiore, che mostra ad un’altra persona le ustioni riportate a causa dell’attacco ed accusa la zia. Il gip di Napoli Saverio Vertuccio ha disposto la misura del carcere cautelare per la suddetta sorella della madre, di soli 19 anni, che in questo momento è detenuta al carcere femminile di Santa Maria Capua Vetere.

Il giudice ha riconosciuto in lei una “straordinaria e radicata propensione a risolvere qualsiasi questione mediante il ricorso a inaudite forme di violenza”. La misura cautelare è stata ritenuta necessaria per il pericolo di fuga e per la gravità del reato commesso, definito come una spedizione punitiva “mossa dall’irremovibile obiettivo di sfigurarle, privandole in via permanente di ogni legittimo vezzo estetico”.

L’aggressione: rancori di famiglia sfociano in violenza

L’attacco alle due sorelle, di 24 e 17 anni, si è verificato lunedì scorso. Le due ragazze erano uscite di casa intorno all’una di notte per conoscere un ragazzo di un altro quartiere con cui avevano fatto amicizia su Tiktok.

A corso Amedeo Savoia, però, sono state raggiunte da tre scooter. I sei passeggeri, cinque ragazze e due ragazzi, le hanno inseguite e speronate, facendo cadere una delle due sorelle e poi lanciando l’acido. Sono state colpite entrambe al viso e, in un primo momento, hanno raccontato agli uomini delle forze dell’ordine di non aver riconosciuto nessuno e di non avere litigato con nessuno.

Nel pomeriggio del giorno dell’aggressione, poi, le ragazze hanno puntato il dito contro la zia sottolineando di averla riconosciuta nel corso dell’attacco. Zia e nipoti non si parlavano da sei anni a causa del nonno e di rancori accumulati nel corso del tempo.

Già lo scorso Capodanno, la zia sarebbe arrivata alle mani con una delle nipoti nei pressi di una pizzeria del Rione Materdei.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.