E’ al cinema la commedia brillante firmata Manetti Bros. Cast di qualità con Alessandro Roja, Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Paolo Sassanelli, Carlo Buccirosso e Peppe Servillo. Il film, ambientato in una Napoli governata dalla malavita, refrattaria alla raccolta differenziata e soggiogata dal neomelodico, ha il merito narrativo di umiliare la camorra e l’industria del trash, ammirando la polizia proprio come in un poliziottesco italiano anni ’70.
Napoli, oggi. Paco Stillo, dopo il diploma al conservatoria è un pianista raffinato e disoccupato. La mamma trova una raccomandazione per farlo entrare nella polizia, ma la sua totale inettitudine lo relega in un deposito giudiziario. Un giorno arriva il commissario Cammarota, un mastino dell’anticrimine sulle tracce di un pericoloso killer della camorra, detto O’ Fantasma perché nessuno conosce il suo vero volto. Al commissario servirà un pianista poliziotto che dovrà infiltrarsi nel gruppo Lollo Love, celebre cantante neomelodico napoletano che allieterà il matrimonio di Antonietta Stornaienco, robusta figlia del boss di Somma Vesuviana. Molto probabilmente O’ Fantasma sarà presente al matrimonio. A Paco non poteva capitare di peggio: abbigliato come un coatto e costretto a suonare l’inascoltabile, si ritroverà a rischiare la vita in prima linea e a suonare una musica che odia profondamente. Sarà la svolta della sua vita.
Ancora una volta lo stile narrativo dei Manetti Bros è folgorante, prendendo corpo grazie all’esperienza degli attori. Il genere poliziottesco che scalzò gli spaghetti western e le commedie trash, sbancando i botteghini italiani negli anni ’70, è stato rielaborato in chiave moderna dai fratelli, aggiornando le dinamiche socio-culturali tipiche che lo resero vincente: il commissario dal pugno di ferro, le figure caratteriali tipiche, la rappresentazione cupa degli ambienti criminali, l’esplosione improvvisa di una violenza cieca e sanguinaria, l’aspetto comico grottesco, l’accompagnamento musicale incalzante e l’immancabile inseguimento in auto. Song’e Napule li pratica con ironia, la stessa con la quale si frequenta da anni la dimensione parallela del cinema, quella di efficaci pellicole di serie B con le quali hanno saputo convogliare gli umori e la paura del Paese.

A interpretare alla perfezione l’idea del personaggio e la soluzione stilistica è Giampaolo Morelli, autore anche del soggetto, che insieme ai poliziotti affranca e riabilita i cantanti neomelodici napoletani. La commedia smentisce l’idea che dietro a questa industria del trash ci sia la camorra. Lollo, come Nino D’Angelo o Gigi D’Alessio, sogna Sanremo e la scena nazionale, ma un imprenditore famelico che ne amministra le prestazioni lo costringe dentro i confini della città. Nella storia la canzone neomelodica contempla le lacrime e la realtà, abbandonandosi impudicamente alla nostalgia o al ricordo di un desiderio.
Discorso lontano dalla serie tv Gomorra. Tratta dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, la fiction targata Sky utilizza la violenza criminale fra agguati e traffici di cocaina per dipingere Scampia e Napoli come un luogo di unico e profondo male. Un classico scherma lontano dalla vera realtà dei fatti, ma estremamente vicino ai risultati dell’auditel. La pellicola dei Manetti invece recupera la flagranza del cinema artigianale, reclamando un cinema opposto al caos mediatico. Concludendo, la polizia ringrazia e i neomelodici pure.