Ansia e frustrazione, questi i sintomi della “sindrome da capanna”, riscontrati in gran parte della popolazione con ritorno alla normalità dopo la fine del lungo periodo di lockdown.
Effetti visibili a pochi giorni dall’inizio della fase due anche in coloro che non si sono trovati in prima linea a combattere contro il virus, come gli operatori sanitari, che subiranno disturbi post-traumatici da stress. La preoccupazione è quella che si scateni una sorta di fobia così come avvenuto dopo il crollo delle Torri Gemelle. A lanciare l’allarme è stata proprio la Società Italiana di Psichiatria, secondo le cui stime sono oltre un milione gli italiani colpiti dalla suddetta sindrome, che in alcuni casi potrebbe favorire lo sviluppo di psicopatologie e disturbi dell’adattamento, resi manifesti attraverso stati di ansia, insonnia o irascibilità.
di Giannantonio e Zanalda dunque consigliano di affrontare le proprie paure e se lo si ritiene necessario, rivolgersi anche ad uno specialista che possa essere di sostegno e aiuto nella risoluzione dei suddetti problemi. Si tratta, di disturbi noti e per i quali esistono trattamenti concreti e di comprovata efficacia.