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Sindrome da capanna: Origine ed effetti sull’uomo

Ansia e frustrazione, questi i sintomi della “sindrome da capanna”, riscontrati in gran parte della popolazione con ritorno alla normalità dopo la fine del lungo periodo di lockdown.

Effetti visibili a pochi giorni dall’inizio della fase due anche in coloro che non si sono trovati in prima linea a combattere contro il virus, come gli operatori sanitari, che subiranno disturbi post-traumatici da stress. La preoccupazione è quella che si scateni una sorta di fobia così come avvenuto dopo il crollo delle Torri Gemelle. A lanciare l’allarme è stata proprio la Società Italiana di Psichiatria, secondo le cui stime sono oltre un milione gli italiani colpiti dalla suddetta sindrome, che in alcuni casi potrebbe favorire lo sviluppo di psicopatologie e disturbi dell’adattamento, resi manifesti attraverso stati di ansia, insonnia o irascibilità.

COS’E’ LA SINDROME DELLA CAPANNA?
Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, presidenti della Società Italiana di Psichiatria hanno spiegato: “Ciò che salta maggiormente all’occhio e che stiamo percependo è il fatto che per la stragrande maggioranza degli italiani, la casa è diventata un rifugio che li ha protetti e tenuti al sicuro dal Coronavirus. Dopo due mesi di quarantena, una parte consistente di popolazione, che prima non aveva mai manifestato disturbi, vive ora la possibilità di un ritorno alla “parvenza” di normalità con l’ansia di riprendere i ritmi precedenti e la paura di non riuscire ad adattarsi facilmente ai nuovi. E’ una reazione del tutto normale e comune anche per le persone più stabili dal punto di vista  psichico, in quanto conseguenza dell’eccezionalità della situazione, come già avvenuto anni fa a distanza di tempo dal crollo delle Torri Gemelle”.
Importante sapere che se il disagio si dovesse protrarre per più di tre settimane ed è determinato dall’incertezza verso il futuro, dalla preoccupazione per la situazione economica e per la precarietà del lavoro, in un caso su tre ad insorgere è il rischio di sviluppare nel tempo veri e propri disturbi mentali, come la depressione,  attacchi di panico e disturbi dell’adattamento”.

di Giannantonio e Zanalda dunque consigliano di affrontare le proprie paure e se lo si ritiene necessario, rivolgersi anche ad uno specialista che possa essere di sostegno e aiuto nella risoluzione dei suddetti problemi. Si tratta, di disturbi noti e per i quali esistono trattamenti concreti e di comprovata efficacia.

Emanuela Iovine
Emanuela Iovinehttps://www.21secolo.news
Ambiziosa, testarda e determinata. Napoletana ma residente a Gallarate. Ho conseguito la Laurea Magistrale in Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", presentando una tesi dal titolo: "Tendenze Linguistiche del Giornalismo dalla carta al web". Iscritta dal Novembre 2016 all'Ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania. Diplomata nel Giugno 2013 in danza classica e moderna e attualmente docente di lettere.