L’utilizzo di dispositivi mobili, tra cui smartphone e tablet, fa parte del nostro quotidiano e rappresenta una vera e propria mania per molti. Grazie all’utilizzo delle più svariate applicazioni, ormai pensate per svolgere o per essere di supporto a qualsiasi attività, i telefoni cellulari vengono pensati come un’estensione del nostro corpo, capace di garantire l’interazione e la connessione sempre e comunque. Se da un lato c’è chi ritiene assolutamente normali i comportamenti legati all’utilizzo di dispositivi mobili, dall’altro c’è chi pensa si stiano sviluppando delle forme di dipendenza più o meno accentuata: stando ai dati statistici forniti dalla studio 2013 Mobile Consumer Habits, condotto da Harris Interactive per Jumio, risulta che un terzo degli intervistati usa il proprio smartphone al cinema, mentre ad utilizzarlo sotto la doccia pare sia il 12% del campione. Il 55% usa lo smartphone mentre guida e il 19% quando si trova in chiesa.
Il dato più sorprendente però riguarda il 9% degli intervistati, pari quasi a 1 su 10, i quali non riescono a fare a meno del proprio smartphone anche durante i propri momenti di attività sessuale. Se si guarda poi alla fascia di età compresa tra i 18 e 35 anni, la proporzione raddoppia, salendo a 1 utente su 5. Ciò che non risulta chiaro riguarda le modalità di utilizzo del dispositivo in questi particolari momenti: è ipotizzabile l’uso di applicazioni ad hoc, mentre potrebbe risultare altrettanto realistico l’utilizzo della fotocamera.
Un siffatto rapporto di radicata dipendenza presuppone un modo singolare di pensare ai dispositivi mobili e alla possibilità di essere always on, legata ad una più profonda questione identitaria e sociale.