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Si festeggia oggi San Francesco Saverio

Si festeggia oggi San Francesco Saverio: l’altro Patrono di Napoli

La storia del compatrono “meno conosciuto”:

Napoli non solo la città dai Mille Colori, come cantava il celebre Pino Daniele; ma anche dei tanti, tantissimi patroni. Oltre San Gennaro, santo protettore di Napoli per antonomasia, si ricordano Sant’Aspreno, Sant’Atanasio, Sant’Eufebio, Sant’Agrippino e Sant’Agnello Abate. Questi ultimi risultano essere i più antichi patroni della città, tanto che non si ricordano le date delle proclamazioni.
Successivamente, la protezione di Napoli fu affidata addirittura a venticinque Santi, tra cui, se ne citano alcuni: San Gregorio Armeno, San Biagio, San Giuseppe e San Francesco d’Assisi. Nell’Ottocento, il numero si ridusse a dieci, tra cui: Sant’Agostino, San Pasquale Baylon, San Rocco e San Gioacchino. Nel Novecento se ne contavano quattro: Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, Santa Lucia, Santa Gertrude e Santa Rita. Tra tutti questi dal 1656 c’è anche San Francesco Saverio di cui oggi si festeggia l’onomastico.

In totale si contano cinquantuno Santi della Chiesa cattolica ai quali, nei secoli, è stata affidata la protezione della città di Napoli.

Si festeggia oggi San Francesco Saverio: l’altro Patrono di Napoli

La storia

Francisco de Jasso Azpilicueta Atondo y Aznares de Javier, noto come San Francesco Saverio è stato un gesuita e missionario, proclamato Santo nel 1622 da Papa Gregorio XV.

Nato in Spagna, spese buona parte della sua vita in Francia, per poi trasferirsi a Venezia. Giunse a Roma nel 1537, luogo in cui venne proclamato Sacerdote. Nel 1540 il Papa Paolo III decise di inviare dei missionari per evangelizzare i popoli delle Indie Orientali. Francesco Saverio partì nel 1541 e si recò a Goa, e poi in Taiwan. Dopo l’incontro con un giapponese in Malaysia nel 1545, Francesco Saverio decise di evangelizzare il Giappone. Nell’isola di di Kiu-Sciu (Giappone) convertì più di mille giapponesi. Cercò di giungere anche in Cina, ma si ammalò durante il viaggio e morì nel 1522.

Fu sepolto nella chiesa dei Gesuiti di Goa. Una sua reliquia, con precisione un suo braccio venne inviata a Roma, dove tutt’ora si conserva, precisamente nell’altare della Chiesa di San Francesco Saverio alla Garbatella.

La Chiesa cattolica lo ha canonizzato il giorno 12 marzo ma ne celebra la festa liturgica il 3 dicembre. San Francesco Saverio è considerato il protettore delle missioni, dei missionari, dei marinai, delle cause di difficile risoluzione e dalla peste.

Si festeggia oggi San Francesco Saverio: l’altro Patrono di Napoli

San Francesco Saverio e il legame con Napoli

Il 18 maggio del 1653 una contadina prega davanti ad un quadro che raffigura San Francesco Saverio nella casa dei Gesuiti a Napoli. Nel mentre, notò che il volto del Santo si scolorì, per poi infiammarsi e grondare sudore. Nel quadro gli occhi del Santo, che prima guardavano in alto verso la Madonna, si abbassarono, per poi chiudersi. Una gran folla accorse davanti al quadro mentre i prodigi avvenivano. I gesuiti, per tenere a bada il popolo, coprirono il quadro con uno spesso velo. Il viso del Santo, però, era sempre  ben visibile e mostrava mutamenti espressivi. Il popolo e l’Arcivescovo, interpretarono questi segni come una comunicazione di un evento terribile del Santo alla città.

Tre anni dopo, la peste si accese a Napoli. Questo evento spinse la città a fare voto al Santo affinché fosse salvata dal morbo. Il voto fu rinnovato il 12 di giugno promettendo di farlo inserire tra i Santi Protettori di Napoli.

La statua di San Francesco Saverio fu portata tra quelle delle Tesoro di San Gennaro ed il Santo fu dichiarato tra i protettori della città di Napoli.