Shiloh Pitt? “No, chiamatemi John!”

Si chiama Shiloh, ha 8 anni ed è una bambina bellissima ma che vuole essere un bambino. La particolarità? È la figlia di Brad Pitt e Angelina Jolie, due tra i divi più ricchi, affascinanti e famosi al mondo. Ma per una volta non sono i genitori a far chiacchierare o tendenza, ma proprio la giovane figlia delle superstar di Hollywood. Già, e per un motivo che alle premiere di “Unbroken” a Los Angeles ha sfilato sotto i riflettori, i flash e gli occhi di tutti: la piccola Shiloh cambia gusti virando su capelli corti e un look decisamente maschile! Presenti sul red carpet insieme al papà Brad anche gli altri due fratelli, Pax e Maddonx, i nonni Jane e William Pitt, mentre Angelina Jolie causa varicella è rimasta a casa. Fin qui tutto normale: ma la figlia, molto rassomigliante ai due divi, oltre ad aver scelto per l’evento mondano un completino nero giacca e cravatta, ha deciso di voler essere chiamata ‘John’. Già da qualche anno la bambina ama vestirsi e comportarsi come un uomo, mostrando un aspetto vissuto e sicuro rispetto al suo volto angelico e alla giovanissima età.
Ma a tenere banco sono anche le dichiarazioni dei genitori, da sempre impegnati per il rispetto e la tutela dei diritti degli Glbt, che dimostrano di assecondare le sue scelte sin dalla tenerissima età. Per l’appunto Papà Brad, ospite nel 2008 da Oprah Winfrey, raccontava divertito della figlioletta: “Dobbiamo chiamarla John. Finora l’avevo sempre chiamata ‘Shi’, ma lei continuava a interrompermi e a chiedermi di chiamarla John. ‘Sono John John’, diceva. E allora ora le dico: ‘John, ti piacerebbe un po’ di succo d’arancia?’. E lei mi risponde: ‘No!’”. Chiare anche le scelte di mamma Angelina: “Rispettiamo le sue scelte”, anche se ovviamente è molto prematuro definire le tendenze sessuali della piccola Shilon. Mamma Pitt, in un’intervista a Vanity raccontava con franchezza e sincerità i comportamenti della bambina: “Mia figlia si sente un ragazzo. Per questo le abbiamo tagliato i capelli. Ama vestirsi da uomo, vuole essere come i suoi fratelli”.
Al di la di tutto una cosa è certa: se Shiloh/John Pitt arrivasse, negli anni, alla consapevolezza di non essere nata nel corpo giusto, mamma Angelina e papà Brad saranno certamente pronti a sostenerla, avendo la fortuna d’essere nata in una famiglia ‘aperta’, composta di altri 5 bambini tra adottivi e naturali, mentre con i nonni sarà certamente più difficile mandare giù la scelta, rassegnandosi all’idea di una nipotina che alle bambole preferisce un pallone da basket. Nonna Jane, attivista repubblicana, non contenta del look maschile di Shilon si ostinò per mesi a comprarle bambole e vestitini da principessa, tentandole davvero tutte pur di farle cambiare gusti.
Ma il problems resta: è giusto affrontare una questione tanto simpatica e personale quanto delicata per l’età della bambina, cosi apertamente e senza censure alla luce del sole dei media? É giusto per due genitori moderni essere cosi acconsenzienti e senza regole sin dalla tenera età? Brad e Angelina si sono più volte espressi favorevoli ai matrimoni tra persone delle stesso sesso, nonché lei stessa non ha mai nascosto la sua bisessualità. Oppure la questione sembra essere tutta una montatura mediatica, sfruttando la ‘sindrome da piratessa’ che colpisce tante femminucce che alle bambole preferiscono i giochi dei maschietti? Per molti esperti sembra essere piuttosto una ‘povera’ bambina usata come cavia; una figlia d’arte data in pasto ai media, in un grande esperimento diseducativo/rieducativo di genitori attori spesso afflitti da gravi problemi psicologici.
La psicologia proprio su questa tematica è molto dubbiosa e divisa, dimostrando quanto siano complesse e delicate da affrontare queste situazioni. La Dott.ssa Federica Mormando, psichiatra e psicoterapeuta che offre consulenze a bambini, adolescenti e adulti per disturbi psichici di diversa origine e tipologia, dichiara: “Non ci credo che una bambina di otto anni abbia coscienza di cosa siano il genere e l’identità sessuale. Assolutamente no. Credo piuttosto, come diceva lo psicoterapeuta Alfred Adler, alla fine del 900, che le bambine possano invidiare il potere maschile. Certe bambine molto intelligenti, addirittura, disprezzano i giochi femminili perché non rispecchiano lo stile di vita loro più vicino. Ma un genitore deve acconsentire che la propria figlia voglia essere un maschio nell’abbigliamento e in altri aspetti della vita? Deve piuttosto chiedersi perché rifiuti il femminile, spiegarle che si può essere forti e coraggiosi anche essendo donne. Lasciare libero un bambino a 4 anni è sbagliato. Quella non è libertà. La libertà si acquista quando si ha conoscenza delle cose”, conclude la Mornando. Invece la psicologa Linda Blair, in un’intervista al Telegraph spiego che non c’è niente di sbagliato: “Esplorare entrambi i generi è normale. Il problema consiste nel fatto che abbiamo represso questa cosa per così tanto tempo, che ora le persone pensano che sia un errore. Non puoi diventare quello che sei finché non sai quello che non sei”.