Il settore teatrale è in crisi, soprattutto in questo particolare momento sociale. Farlo rivivere con spettacoli ed opere culturali, è qualcosa di unico ed emozionante.
Il Teatro è cultura, non si può fermare
Grandi emozioni ieri al Teatro Regio di Torino, dove il Maestro Riccardo Muti, il professor Stefano Vagnarelli, primo violino dell’orchestra, e il professor Pierluigi Filagna, cornista dell’orchestra, hanno letto un messaggio a nome dell’Orchestra, del Coro e di tutti i lavoratori del Teatro; al Maestro Muti è stato poi consegnato un dono davvero speciale e prezioso: la copia della lettera indirizzata al Conte Lascaris scritta nel 1761 quando Leopold Mozart e il figlio Wolfgang Amadeus soggiornarono a Torino e custodita all’Archivio di Stato di Torino.
Il Maestro Muti, sin dall’inizio è apparso molto emozionato, e ha subito ringraziato calorosamente, sia il coro che l’orchestra, per l’immenso lavoro di “squadra”.
Emozioni forti, soprattutto ora che il coronavirus registra ancora tantissimi contagi, ad un anno dal primo caso e tutto ciò inevitabilmente compromette il settore teatrale.
In tutta Italia, da Nord a Sud, le attività sono ferme, i cartelloni da riprogrammare, e quasi tutto si svolge sulle piattaforme streaming.
Sono numerosissimi gli artisti intervenuti sulla grave questione, sulla chiusura delle sale teatrali e cinematografiche e l’annullamento dei vari spettacoli.
Chiudere i teatri, i cinema, fermare il mondo dello spettacolo è grave e soprattutto difficile da accettare.
Riccardo Muti: il settore teatrale ha bisogno di aiuto
Tra le personalità illustri intervenute, anche il Maestro Riccardo Muti, in prima persona impegnato con il Teatro Regio di Torino, ha sempre fatto sentire la propria voce, supportando la categoria.
Il celebre direttore d’orchestra, nato a Napoli, apprezzatissimo per aver interpretato i capolavori di Giuseppe Verdi e non solo, sta preparandosi alla registrazione del Concerto straordinario, in streaming i prossimi 8 e 18 marzo, intitolato Così fan tutte.
Un’opera importante, indiscutibilmente famosa, oggettivamente suggestiva.
“Trovo che con l’opera Così fan tutte, che non vedo l’ora di ascoltare, sia stato raggiunto un risultato dal punto di vista esecutivo notevolissimo! Così come con questo concerto verdiano. Io parto oggi e non voglio essere retorico o over-romantico, ma lascio un pezzo di voi a me e un pezzo di voi resta con me. Qualche giorno fa ho parlato di un mio desiderio, ma oggi faccio un passo più deciso con la promessa di ritornare a lavorare insieme all’orchestra, al coro e al Teatro Regio. Questa è una promessa che io faccio a tutti voi”.
Ha dichiarato visibilmente emozionato il Maestro Muti, ieri pomeriggio al Teatro Regio di Torino.
Una promessa, un arrivederci, ma anche uno slancio al futuro, la voglia di ricominciare, per gli artisti stessi e per il pubblico, “affamato di teatro”.