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Il Napoli sciupa e regala la vittoria al Cagliari.

Napoli sconfitto tra le mura amiche del San Paolo da un Cagliari che resiste per 87 minuti realizzando nel finale il Goal che regala la vittoria ai sardi.

Azzurri in campo nuovamente rivoluzionati con Nikola Maksimovic  in difesa al posto di kalidou koulibaly e fa rifiutare il gigante senegalese, a centrocampo ritornano Allan nella sua posizione di mediano di interdizione affiancato da un evanescente Zielinski, esterni alti a sinistra Lorenzo Insigne e a destra Callejon,  punte avanzate Dries Mertens e Hirving Lozano.

Spazio Dunque ai piccoletti con i bombardieri a riposo in panchina, Il Napoli ha però la responsabilità di regalare tutto il primo tempo agli isolani e per una squadra che lotta ai vertici della classifica per raggiungere il sospirato obiettivo scudetto, mai come quest’anno non nascosto,  rappresenta un peccato mortale che peraltro  non è possibile permettersi.

Assai sottotono Lorenzo Insigne che sciupa la più nitida delle occasioni al 42′ quando solo sotto porta spara tra le braccia del portiere e successivamente non ne azzecca davvero una. Purtroppo il capitano risulta essere sempre determinante sia nel bene che nel male della squadra, e dalle sue giocate o dalla scarsa vena dipendono le sorti molto spesso dell’incontro. Rinunciatario quando si tratta di lottare e difendere la palla, sempre sconfitto in occasione dei contrasti. Perde praticamente tutti i duelli. Non si segnala neanche una sola delle giocate, che hanno fatto del talento di Frattamaggiore la massima espressione calcistica del nostro campionato. Lui che dovrebbe essere il faro di questa squadra risulta invece quasi un peso. Incomprensibile la serie altalenante di prestazione del Magnifico, oltre che  discontinuo, soprattutto lontano mentalmente dalla gara e incapace di incidere.

Non meglio Hirving Lozano lasciato ad una desolante solitudine. L’attaccante messicano ha però come giustificazione la scarsità di palloni giocabilil costretto molto spesso a giocare spalle alla la porta e senza che venga mai lanciato in profondità, in quella che è la sua arma migliore, ovvero lo scatto è la velocità. È  un peccato non utilizzare le peculiarità di questo calciatore, lasciandolo vagare in solitudine e girare così a vuoto. Anche il centrocampo paga dazio con Piotr Zielinski, anche lui a corrente alternata e del quale non si apprezza più uno strappo, che è un classico del repertorio del polacco, che seppur in condizione, dal punto di vista fisico, sembra ancora alla ricerca di una sua identità. Per il centrocampista valgono  mai come in questo momento le parole del suo allenatore della Nazionale Maggiore, ovvero quando si sveglierà da questo lungo letargo e crederà maggiormente nelle sue qualità, probabilmente diventerà uno dei migliori interpreti del ruolo a livello europeo. Purtroppo il sonno del polacco perdura da tempo e non si assiste ad una prestazione brillante ormai da troppe partite.

Regalati i primi 45 minuti come detto agli avversari il Napoli Entra in campo molto più pimpante nella seconda frazione di gara e sembra finalmente svegliarsi dal torpore che lo ha attanagliato nella prima parte. Cagliari che rispolvera il vecchio catenaccio e fa difesa ad oltranza non superando mai la linea del centrocampo.

Al minuto 53′ occasionissima per il Napoli su corner dalla destra, Manolas stacca con tempo perfetto la palla però è centrale e viene bloccata da Olsen.  Al 59′ l’occasione però più ghiotta per il Napoli ancora su calcio d’angolo con Kulibaly che stacca benissimo di testa e Olsen che compie un vero e proprio miracolo deviando in corner, quando il pubblico già esultava. Sfortunatissimo in questa occasione K2.

Sconfitta in casa dolorosissima per I Partenopei che dopo appena cinque giornate si trovano già a 6 punti di distanza dalla capolista Inter vincente in casa contro la Lazio, a 4 punti dalla Juventus, vittoriosa anch’ essa a Brescia e addirittura scavalcata dell’Atalanta corsara a Roma,  che grazie alla Vittoria fuori casa si porta 10 punti superando il Napoli fermo a quota 9.

Poco da aggiungere a latere di questa sconfitta, che lascia tanto amaro in bocca nei tifosi che si aspettavano una vittoria in un turno all’apparenza favorevole per gli uomini di Carlo Ancelotti,  a cui si può rimproverare di non avere chiuso  alla gara nella prima frazione, in una partita che era oggettivamente alla portata dei partenopei. Ci sarà ben poco da recriminare e a nulla serve appigliarsi alla dea bendata, due sconfitte in appena cinque gare non sono lo score per un team che mira allo scudetto, sarà invece il caso che il Napoli faccia un  Mea culpa, per una gara affrontata non con il giusto piglio, per un primo tempo regalato e per le tante occasioni sbagliate, che hanno costretto i ragazzi di Mister Ancelotti a complicarsi da soli la vita.

NAPOLI-CAGLIARI 0-1

 87′ Castro

Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic (46′ Koulibaly), Mario Rui; Callejon, Allan, Ruiz, Insigne (74′ Milik); Mertens, Lozano (66′ Llorente). All. Ancelotti

Cagliari (4-3-1-2): Olsen; Cacciatore, Pisacane, Klavan, Lykogiannis; Nandez, Oliva, Ionita; Rog (71′ Castro); Joao Pedro, Simeone (74′ Cerri). All. Maran

Ammoniti: Rog (C), Allan (N)

Espulso Koulibaly all’88°