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Napoli Torino 0-0. Game Over

Ennesimo passo falso del Napoli, che segna la fine di qualsiasi velleità degli azzurri, qualora ce ne fossero ancora state.

Il Napoli attacca ma non punge e a questo punto non si può più parlare di sfortuna, perche quando fallisci 8 occasioni pulite, allora non puoi invocare la dea bendata. Lo stesso palo di Insigne, al di la del gesto tecnico, visto con lo sguardo asettico del commentatore rappresenta  un errore, considerato che Mertens era solo al centro dell’area.

Gli errori del neo capitano stanno costando caro al Napoli e sanciscono una crisi davvero preoccupante. Con Mertens assente, Verdi e Callejon, in astinenza, rimane il solo Milik  a sobbarcarsi l’onere dell’attacco e se non segna lui, nessuno la mette dentro.

Purtroppo gli uomini deputati a fornire i rifornimenti al centravanti fanno davvero poco e ad Arkadius rimangono solo le briciole, nessun assist che metta il polacco nella condizione di calciare pulito e le giocate capitate ad Arek, sembrano piu occasionali, che dettate dalla manovra e anche se nella serata ha le sue responsabilità, appare il meno colpevole di tutti.

Senza troppi giri di parole lorenzo Insigne sembra il maggiore imputato, non é  determinante nelle occasioni da goal e anche quando arriva solo davanti il portiere, calcia addosso allo stesso, manifestando la scarsa dimestichezza sotto la porta. Andrebbe anche bene così, non va bene invece quando il giocatore più talentuoso, che dovrebbe garantire quei cambi di gioco determinanti e l’assist decisivo, sbaglia sistematicamente l’ultimo tocco. Emblematico il fatto che viceversa Milik, che dovrebbe essere il fruitore e terminale del gioco, sia invece proprio lui a fornire tre assist decisivi  ad Insigne, tutti falliti da Lorenzo, la cui presunzione in uno all’egoismo, non hanno portato a distribuire neanche un solo assist ai compagni.

A questo si  aggiunga, la latitanza dal goal  ma sopratutto dall’area di porta di Callejon e la pochezza di Mertens e soprattutto di simone Verdi, quest’ultimo assai deludente e mai in partita, allora la frittata è fatta.

Anche carlo Ancelotti che non sa più a che santo votarsi, sotto il fuoco incrociato delle domande dei cronisti, ammette onestamente che non di sfortuna si tratta ma di errori tecnici e sebbene il ruolo,gli impedisce di fare nomi, l’analisi e un j’accuse indirizzato all’intero reparto d’attacco, reo di fallire le tante e troppe occasioni create, vanificando tutto il lavoro preparatorio.

Prodomo del risultato, le deludenti prestazioni contro la Fiorentina, che ha visto  gli stessi errori e anche la stessa partita, in Europa League, che al di là della vittoria, ha evidenziato la scarsa forma del trio di attacco.

Sintesi del tutto, Champions League sfortunata. Coppa Italia sfortunata.  Campionato sfortunato. Siamo sicuri che si chiami sfortuna?