venerdì 29 Marzo, 2024
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Il Napoli stecca alla terza e perde 3-0 a Marassi

Terno secco a Genova, per sponda doriana, che rifila tre goal ad un Napoli assente.

Gli azzurri, giunti a Genova carichi di speranze, per le due precedenti  vittorie ottenute, entrambe peraltro in rimonta, incappano invece nella più brutta delle giornate calcistiche fino ad ora disputate, sebbene il mister, Carlo Ancelotti, avesse avvisato che questa poteva essere una partita particolarmente delicata.

È sembrato invece che i partenopei abbiano preso sottogamba la prestazione, contro una squadra che probabilmente non ritenevano essere del loro rango. Il tecnico azzurro ha mischiato un po’ le carte e ha cambiato alcuni pedoni dello scacchiere, lasciando fuori sia il capitano Marek Hamsik che “El Caballero triste” José  Callejon, al loro posto il neo acquisto Simone Verdi, schierato sulla fascia destra e Amadou Diawarà, davanti alla difesa nella posizione classica del regista.

Il Napoli dunque con il classico 4-3-3 che vede Ospina tra i pali, Hysaj, Albiol, koulibaly, Mario Rui, in difesa,  Allan, Diawarà, Zielinski, linea mediana, Verdi, Milik, Insigne in attacco. Risponde la Sampdoria con Audero, Bereszynski,  Tonelli, Andersen, Murru, Barreto, Ekdal, Linetty, Saponara, Quagliarella, Defrel. Arbitra il sig. Massa, davanti a 20.000 spettatori circa.

Parte forte il Napoli nei primi minuti di gara, che costruisce subito un paio di occasioni importanti, dura poco però la sfuriata degli Azzurri, perché all’undicesimo Grégoire Defrel, sfruttando un pasticciaccio brutto in fase di possesso palla del Napoli,  segna un goal spettacolare,  di esterno destro, su cui nulla può il portiere Ospina. Si tratta della prima rete segnata dal francese, da un anno a questa parte. L’ultima rete Infatti risale allo scorso anno, su calcio di rigore, con la casacca della Roma. Particolarmente prolifico proprio contro il Napoli, si ricorda di lui un gol realizzato allorquando militava nelle fila del Sassuolo, due anni or sono, anche quella volta di pregevolissima fattura, evidentemente il blucerchiato ha un conto aperto proprio con la squadra partenopea.  Gli azzurri accusano il colpo ma non sembrano preoccuparsi più di tanto, memore delle due precedenti partite, nelle quali ha rimontato il risultato con squadre ben più blasonate. La Sampdoria invece continua incessante, con un pressing asfissiante che mette seriamente in difficoltà la squadra partenopea. Molti peraltro gli elementi dello scacchiere azzurro che sono sembrati fuori forma, il portiere Ospina Infatti non sembra dare grandi sicurezza tra i pali, si ricordano infatti di lui alcune incertezze e palloni mal serviti in rilancio ai compagni, sui quali egli stesso in alcune inquadrature è apparso assai perplesso. Mario Rui sulla fascia sinistra ha lasciato molto a desiderare. Insigne leggero e evanescente, Zielinski  sembrato L’ombra del giocatore che ha realizzato le due reti contro il Milan,  Diawarà spaesato e non particolarmente ispirato. Da menzionare invece l’ennesima prova Leonina di Allan, che da solo ha costituito per metà l’ossatura del Napoli, recuperando palloni in quantità industriale e macinando giocate a disposizione dei compagni, che purtroppo non sono però servite, Milik Infatti è stato lasciato desolatamente solo al centro dell’attacco senza che gli sia stata fornito alcun pallone utilizzabile, appunto che l’allenatore è dovuto ricorrere ai cambi nei secondi 45 minuti dei due esterni. Nel frattempo la Sampdoria al 32′ alla sua seconda opportunità, con una discesa dalla destra, mette a centro una palla, complice anche un ritardo di Mario Rui, che viene agganciata da Quagliarella. Il napoletano in giravolta, serve un assist al bacio ancora una volta a Grégoire Defrel, che in perfetta solitudine insacca con deviazione di Raul Albiol. La partita sembra mettersi male, il Napoli non abbozza infatti neanche un minimo di reazione, così come logica avrebbe voluto. Segnali premonitori di una partita non felice sono peraltro sembrati, in sequenza, una caduta di Carlo Ancelotti in panchina a seguito di uno scivolone e una puntura di vespa che ha colpito Raul Albiol, che è dovuto ricorrere alle cure dei medici a bordo campo. Nei secondi 45 minuti, Carlo Ancelotti cambia quindi le carte in tavola, fuori Verdi per il subentrato Ounas e Insigne la cui prova è stata davvero deludente, al posto di Mertens. In effetti i cambi sembrano, rigenerare il Napoli che si lancia in un assalto disperato, bellissimo peraltro è apprezzabile lo sforzo di Ounas, che ha davvero fatto tutto quanto nelle sue possibilità, per cercare di dare il suo contributo, risultando spina nel fianco destro della difesa della Sampdoria, che in qualsiasi caso riesce a ribattere colpo su colpo fino al settantacinquesimo quando Quagliarella Inventa un vero e proprio Supergoal. Cross dalla destra di bereszinski e Quagliarella, di tacco, insacca la rete del 3 a 0.

Vero e proprio capolavoro di tecnica, per il centravanti napoletano, che si conferma bestia nera per gli azzurri, avendo segnato ben cinque volte nelle ultime sette gare. Il goal segna praticamente la resa del Napoli, che termina una partita diventata assai nervosa nel finale, che fa registrare ben 4 ammonizioni, Mario Rui, Allan,  Diawarà e Rog. A prescindere dalla brutta prestazione del Napoli, un plauso va ai doriani e al mister Giampaolo che ha saputo disporre in campo una squadra davvero pregevole, per l’intensità e la cattiveria agonistica,  con le quali hanno affrontato la gara. La differenza è stata proprio nello spirito Indomito dei blucerchiati, che sono arrivati primi su quasi tutte le seconde palle, esercitando un pressing tale da costringere gli avversari napoletani a sbagliare un gran numero di passaggi. Non è riuscito dunque l’ennesimo miracolo a Carlo Ancelotti, che ha pagato dazio,  nella più semplice delle 3 gare fin d’ora disputate. Sarà quindi cura del mister rivedere le carte nei prossimi 14 giorni di stop del campionato,  per porre rimedio a questa dolorosa emorragia difensiva.