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Gervinho e Kulusevski puniscono il Napoli battuto in casa 2 a 1

Invertendo i fattori il risultato non cambia. Napoli disastroso al San Paolo, che al cambio di panchina riesce a far dannare anche Gattuso, che assiste impotente agli scempi che compiono i giocatori. 

Se tutti si aspettavano un cambio di marcia con  una nuova guida tecnica, o perlomeno una prova di orgoglio degli ammutinati, allora  il primo goal del Parma dopo tre minuti,  sarà stato una doccia gelata. Gran gol di kulusevski, errore colossale di koulibaly, che si fa anche male ed uscirà accompagnato a spalla.

A dire la verità l’errore del senegalese non è stato il primo, perché ad inizio gara aveva gia regalato la palla in ripartenza, lasciando campo ai parmensi. Di seguito è toccato ad Allan, per poi concludere con l’errore fatale che ha lasciato un’autostrada a kulusevski.

Il Parma peraltro può recriminare per il mancato raddoppio, in quanto nei primi 15 minuti ha avuto 4 chiare azioni da rete. Il Napoli è invece rimasto a guardare. Il primo tempo si concludi con un miracolo di meret che riesce a smanacciare un tiro di Gervinho che si stampa contro il palo. Nel secondo tempo I Partenopei cercheranno, seppur in maniera raffazzonato di venire a capo di una partita che diventa sempre più ingarbugliata, ma è solo a sessantasettesimo che l’attacco partenopeo si sblocca, quando il subentrato Mertens, con un pallonetto vede Milik in area che svetta di testa e centra la porta nell’unico spazio libero alla destra di un fischiatissimo Sepe. 1 a 1 e azzurri che a testa bassa rinchiudono in area il Parma che si affida a questo punto completamente ai contropiedi dei velocissimi Kulusevski e Gervinho. Saranno proprio questi due al 93esimo su un calcio d’angolo mal battuto nel quale Zielinski,  colto in contropiede scivola sulla palla, a lanciare il letale contropiede. Gervinho Infatti parte come un treno, affiancato da kulusevski, Luperto non riesce ad arrestate l’avanzata dell’ivoriano che cede la palla al macedone sulla sua destra, per poi posizionarsi solo soletto al centro dell’area. Il talento Parmense dalla destra non deve fare altro che appoggiare la palla nel mezzo dell’area e a questo punto è un gioco da ragazzi per Gervinho segnare il gol del 2 a 1 che regalerà i 3 punti ai ducali. Cala il gelo oltre che il sipario sullo stadio San Paolo, con i calciatori azzurri che prendono mestamente la via degli spogliatoi, fischiati sonoramente dei tifosi Sugli spalti stanchi ormai dell’ennesimo fallimento.

Azzurri in caduta libera e senza un anima. Kulibaly irriconoscibile, Fabian Ruiz irritante, Callejon ectoplasma, Insigne traumatizzato. Questi i numeri della gara . Una squadra a pezzi con il morale sotto i tacchi, mentalmente scarica, che consapevole di essere responsabile dell’allontanamento di un galantuomo come Ancellotti, di cui hanno chiesto e ottento il capo, avrebbe dovuto far vedere tutt’altro spettacolo. Adesso che non c’è piu il paravento dell’ allenatore il peso  delle responsabilità cade tutto sui giocatori, che sono miseramente franati. In un San Paolo formato “urla nel silenzio” le colpe dei singoli si palesano senza veli e senza pietà.

Altro punto dolente sembrano essere le frizioni tra gli stessi uomini in campo. I primi segnali si sono avuti ad Udine, quando Mario Rui sconsolato in ripartenza non sapendo a chi passare la palla, si rivolge in malo modo a Mertens. Stessa scena vista questa sera, con ancora Mertens protagonista, che non ha mai scambiato la palla con Lozano, ricambiato peraltro da quest’ultimo, al punto da preferire di perdere banalmente il pallone  oppure andano a ficcarsi in un imbuto senza via d’uscita, facendo danno a se stessi e alla squadra.

Le statistiche riferiscono di un 73% di possesso palla per gli azzurri, 731 passaggi contro  289 del Parma e addirittura il 90% di precisione rispetto il 67% degli emiliani, ma il Parma vince e porta a casa i tre punti, mentre il Napoli rimane con le pive nel sacco,  a dimostrazione di quanto possano essere ingannevoli i numeri.

Poco ingannano invece i numeri quando si parla di classifica, con il Napoli fermo tristemente e pericolosamente al palo a 21 punti, con Milan e Torino a 20 punti e Verona 18, che devono ancora giocare e che in caso di Vittoria spingerebbero il Napoli dall’altro lato della classifica, in una posizione a dir poco imbarazzante.

Non resta a questo punto, che fare i migliori auguri a Gennaro Gattuso, sperando che il carattere che ha contraddistinto il tecnico quando ancora calcava il prato verde, possa essere trasfuso nel corpo di questi giocatori, come una miracolosa pozione, capace di far cambiare finalmente registro ad una stagione che non può e non deve continuare in questa direzione.