Serata all’insegna della suggestione e del fascino alla Galleria Borbonica di Napoli, dove tra cavità ipogee e tunnel scavati nel tufo giallo, il 4 maggio alle ore 19.00, Diversamente Speleo Campania ha dato il via a un evento senza pari. Alla serata hanno partecipato decine di turisti i quali, accompagnati durante il tragitto da una valida guida, hanno avuto modo di ripercorrere centianaia di cisterne usate durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugio anti-bomba. I costi dei biglietti verranno interamente devoluti all’acquisto di barelle speleo per il trasporto dei diversamente abili in grotta; il progetto è stato coadiuvato dalla partecipazione dell’AIS di Napoli con una degustazione dei vini; dal “Quartetto Acustico” di Giulio Martino che deliziava i presenti con musica jazz; da “Hinao Creazioni” di Concetta Di Lillo, uno stand di bigiotteria interamente creata con materiali di riciclo; da uno spettacolo teatrale “SubUrbe” della compagnia “NarteA”; dalla mostra fotografica di Pasquale Sanseverino.

La Galleria Borbonica anticamente conosciuta dai partenopei come ‘Tunnel Borbonico’, è una cavità sotterranea di Napoli che si estende sotto la collina di Pizzofalcone, nel quartiere ‘San Ferdinando’; alla Galleria si può accedere tramite due ingressi: uno lungo l’antico scarico del Chiatamone, a via Domenico Morelli nell’omonimo Parcheggio, denominato il più bello d’Europa; l’altro a vico del Grottone alle spalle di piazza del Plebiscito, non poco distante dal Palazzo della Prefettura. Nel 1853 Ferdinando II di Borbone commissionò all’architetto Errico Alvino la costruzione di un lungo traforo sotterraneo che collegasse piazza del Plebiscito a piazza della Vittoria; l’idea del ‘signore delle Due Sicilie’ designava un fine meramente militare: il Tunnel doveva infatti costituire una via di fuga verso il mare per la famiglia reale e un rapido collegamento per i soldati acquartierati nelle caserme di Chiaia. Durante gli scavi si intercettarono la rete di cunicoli, cave e cisterne legate all’antico acquedotto costruito e scavato dai romani e dai greci prima di loro; tali scoperte ritardarono i lavori assieme alle conformazioni geomorfologiche problematiche del sottosuolo, finchè la Galleria fu inaugurata nel 1855. I lavori furono abbandonati quando allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale il percorso venne adoperato dai napoletani come ricovero anti-aereo: alcuni ambienti sotterranei infatti subirono delle modifiche con la costruzione di bagni, reti elettrificate per illuminare gli spazi, brandine per i feriti e arnesi da cucina per permettere al popolo di sostare nella Galleria anche più giorni durante i bombardamenti. Dal 2005 al 2010 il famoso Tunnel è tornato all’attenzione di speleologi e geologi che si sono adoperati per ripulirlo dagli scarichi di immondizia, rivelando un’attrazione turistica di grande impatto per tutta la città.
La visita guidata serale condotta da Marco Minin, Responsabile delle Iniziative Scolastiche, getta luce proprio su questo: decenni di storia, genio ingegneristico, tradizioni e credenze napoletane legate alla storia de o’ munaciello, dell’acqua ‘e mummara, il terrore dei napoletani che si rifugiavano nella Galleria per sfuggire alle bombe e la paura di non trovare più la loro casa, ma solo macerie; la serata speleo è un encomio alla memoria, intervallato dagli attori che interpretavano magistralmente alcuni personaggi storici per catturare l’attenzione dei turisti e per rendere la visita ancora più avvincente;
Gli Speleologi del CAI di Napoli e Salerno, muniti di torce e scarpe da trekking infangate, seguono la scia di visitatori e disponibili rispondono alle domande dei curiosi sui percorsi ‘avventura’ per i temerari e sulle cacce al tesoro per i bambini; Mauro Palumbo ci spiega cosa sono le scale ippotrainati dei pompieri ritrovate nella Galleria, mostrandoci il Deposito Giudiziario Militare di Auto Fiat 1004 dei contrabbandieri e le Motociclette truccate e passando per il Ricovero del Presidente, dove un ‘piccolo Napolitano’ si rifugiò durante la guerra.
Dopo l’affascinante tuffo del passato, i turisti hanno potuto sorseggiare un calice di vino offerto dalle Cantine Rea di Casalnuovo, assistere alla degustazione con il sommelier Ernesto LaMatta, e ascoltare brani jazz del Quartetto Acustico, con Giulio Martino al sax, Rocco Zaccagnino alla fisarmonica, Alexandre Cerda al basso e Leonardo De Lorenzo alle percussioni.
Nel corso della serata abbiamo avuto modo di intervistare il Presidente dell’Associazione La Macchina del Tempo, che assieme agli speleologi Alejandra Meda, Andrea Scatolini, Cristiano Ranieri, Matteo Turci e Carlo Catalano hanno dato vita a Diversamente Speleo.

Dott. Cuttita, come nasce Diversamente Speleo?
«Diversamente Speleo è un progetto che nasce semplicemente dalla voglia di superare ogni ostacolo e rendere le bellezze del sottosuolo accessibili anche ai diversamente abili. Non solo quindi adulti, bambini o giovani amanti delle caverne ma con Diversamente Speleo noi portiamo nelle cavità ipogee anche i bambini che per troppo tempo si sono sentiti preclusi ad un’esperienza del genere. Aurelio, Giulio, Giotto sono solo alcuni dei nomi dei bambini che sono scesi in grotta con noi, che adesso sorridono fiduciosi; le mamme danno testimonianze toccanti di quanto i loro figli adesso si sentano accettati e felici di appartenere a qualcosa. Ed è proprio questo il messaggio che vogliamo far passare: ragioniamo fuori dagli schemi comuni. Diamo appuntamento a chiunque voglia aiutarci o voglia toccare con mano quello di cui ci occupiamo il 15 giugno a piazza Dante»
Speleologi sporchi di fango sì, ma con il cuore grande come le grotte che rendono accessibili a tutti, invitano chiunque voglia affiancarli nel loro sogno di condivisione a seguirli tramite Scintilena, il notiziario di Speleologia dove è possibile anche reperire il conto corrente per offerte o anche semplicemente con donazioni di carrozzelle elettriche per il trasporto dei diversamente abili.