La tecnologia, non invasiva, dei guanti hi-tech che riconoscono in anticipo i segnali del Parkinson, anni prima che questi si manifesti, è una tecnologia tutta italiana.
Frutto del gruppo dell’istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa coordinata da Filippo Cavallo.
La ricerca che è stata condotta con l’Ospedale delle Apuane di Massa e Carrara è stata pubblicata sulla rivista Parkinsonism & Related Disorders.
Il dispositivo in questione, chiamato Senshand, la cui funzione è quella di rilevare, misurare e analizzare i movimenti delle braccia in cerca di spie precoci di tremore, rigidità muscolare e decelerazione dei movimenti, tipici del morbo di Parkinson, è stato brevettato nel Biorobotics for Parkinson Disease Lab, guidato da Filippo Cavallo e Carlo Maremmani.
I sintomi che questa nuova tecnologia cerca di anticipare compaiono negli individui affetti dal morbo, in modo evidente, solo anni dopo che il meccanismo neurodegenerativo è iniziato.
Come ci spiega Filippo Cavallo: “Sebbene la diagnosi sul Parkinson sia fortemente orientata alla valutazione dei sintomi motori, l’interesse verso i sintomi non motori sta sostanzialmente aumentando.“
Secondo, invece, Erika Rovini dell’Istituto di BioRobotica, questa tecnologia :” … pone le basi per approfondire e promuovere l’utilizzo di sensori indossabili non invasivi e a basso costo.“
Uno dei sintomi non motori, che costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo del morbo è la riduzione dell’olfatto o iposmia idiopatica.
La tecnologia dei guanti hi-tech è stata sperimentata su 90 individui di cui 30 sani, 30 con l’iposmia idiopatica e 30 con forma evidente di Parkinson.
Durante la sperimentazione, il dispositivo hi-tech ha constatato che, accostando tutte le informazioni acquisite tramite i sensori e con l’ausilio di un test dell’olfatto, è possibile identificare i precoci segnali portati dalla malattia.
Nell’insieme, sono 96 i parametri che tale sistema ci consente di valutare e, durante la sperimentazione, i tre gruppi sottoposti ai test, sono stati identificati con una precisione del 79%.
Questo sistema è il prodotto del progetto Daphne, finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del programma Fas Salute 2007-2013, volto allo sviluppo di servizi innovativi e sostenibili per il Parkinson e favorendo l’automonitoraggio domiciliare e la partecipazione attiva del paziente.