Tra ieri sera e stamattina i Carabinieri hanno arrestato ben sei persone per esercizio abusivo della professione sanitaria. Si tratta di sei falsi dentisti. I professionisti curavano ed operavano pazienti ma in realtà non avevano mai conseguito la laurea e la successiva specializzazione. Subito i Carabinieri hanno provveduto a sequestrare le sale odontotecniche abusive e i vari ambulatori, comprese le varie attrezzature per la cura dei denti. Il valore delle attrezzature si aggirerebbe intorno ai duecentomila euro.
Sei falsi dentisti: i pazienti ignari di tutto
A scoprire il tutto i Carabinieri del Nas di Napoli, dopo alcune indagini disposte dal comando sulla tutela della salute. I falsi medici operavano nei comuni di Napoli, Gragnano, Sant’Antonio Abate, Agerola, Vico Equense e Villaricca. La notizia ha causato un certo clamore nelle cittadine, dove i medici erano conosciuti per competenze e professionalità.
I Carabinieri del Nas hanno interrogato anche alcuni pazienti presenti nei vari ambulatori che, ignari di tutto, hanno confermato di aver ricevuto delle cure dai suddetti falsi medici. I pazienti erano sicuri della professionalità dei dentisti e completamente ignari del fatto che i medici non possedessero la laurea in medicina.
L’accusa
Subito i Carabinieri hanno chiuso gli ambulatori e messo in stato di fermo i sei professionisti con l’accusa di esercizio abusivo della professione sanitaria. Ora sarà compito del tribunale procedere con l’accusa e l’eventuale sentenza.
Il caso De Martino a Napoli
Non è la prima notizia che coinvolge l’ambiente medico napoletano. Neanche un mese fa la procura di Napoli ha avviato un’indagine su di un altro medico, Giuseppe De Martino. Sembra che De Martino, cardiologo operante nella nota struttura “Clinica Mediterranea” di Napoli, fosse accusato dal Tribunale di Napoli per un cospicuo numero di ipotesi di falso in atto pubblico.
Gli inquirenti hanno infatti scoperto che il cardiologo ha aperto decine e decine di cartelle cliniche alla Mediterranea, mentre in quelle stesse ore si trovava a operare nell’Istituto Clinico Mediterraneo di Agropoli. Il processo comincerà il 21 ottobre.