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giovedì, 8 Giugno 2023

Scuola e polizia contro il cyberbullismo

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Elvira Puglisi
Elvira Puglisi
Nasce Elvira ma per tutti è Elvia: specializzata in Cinema al DAMS di Roma, coltiva instancabilmente le sue grandi passioni ovvero cinema, teatro e naturalmente la scrittura. Si diletta sul palco e pasticcia in cucina, scrive recensioni e articoli.

L’uso responsabile della Rete da parte dei giovani utenti è stato al centro della campagna “Una vita da social”, frutto della collaborazione tra Miur e Polizia di Stato. Unendo le forze le due istituzioni, scuola e polizia, possono educare e indirizzare i ragazzi a rapportarsi in maniera corretta al web, sfruttandone le potenzialità ma tenendosi lontani dai pericoli. “Non bisogna demonizzare la piazza virtuale, ma la scuola e le istituzioni in genere hanno il dovere di utilizzare gli strumenti a loro disposizione per parlare con i ragazzi e guidarli ad un uso corretto delle nuove tecnologie e degli strumenti di comunicazione. Questo affinché, nella vita virtuale come in quella reale, sappiano guardarsi dalle cattive compagnie” ha affermato il Ministro per l’Istruzione Stefania Giannini, aggiungendo che “la collaborazione fra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Polizia di Stato è fondamentale per contrastare fenomeni come il cyberbullismo”

Il cyberbullismo è uno dei fenomeni più diffusi nell’era dei social network: molti adolescenti finiscono vittime di calunnie virtuali, talvolta così pesanti da indurre a diversi atteggiamenti estremi, quali il ricorso allo psichiatra o addirittura al suicidio. Stando alle statistiche della Demoskopea oltre 230 mila adolescenti raccontano di vicende del genere affrontate da amici e conoscenti. Il tavolo tecnico sul cyberbullismo istituito dall’Ombudsman Tanoni ha evidenziato come diffamazione, minacce ed episodi di stalking siano i cyber reati più frequenti, esercitati soprattutto attraverso i social network.

Secondo Vincenzo Spadafora, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, i cybernauti più giovani devono imparare a prendere il meglio dalla rete e ciò è possibile solo grazie all’aiuto di  famiglia e istituzioni in direzione di un dialogo sempre più aperto e disponibile all’ascolto e alla partecipazione, evitando in ogni modo la censura, che produrrebbe l’effetto contrario, rivelandosi fallimentare. Anche il Presidente della Camera Laura Boldrini ha fornito il proprio contributo al progetto affermando che la politica deve avere un ruolo attivo nell’educazione all’uso corretto della Rete, “un uso che riporti internet e i social network alla loro funzione originaria: essere cioè uno straordinario strumento di emancipazione, crescita culturale e comunicazione”.

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