La Libia fa un ricatto all’Italia. Il ricatto, ovvero lo scambio tra i calciatori libici e i pescatori italiani, arriva da ambienti vicini al generale della Cirenaica Khalifa Haftar.
Dunque, la proposta che arriva dalla Libia è alquanto indecente: l’Italia avrebbe indietro i suoi pescatori se cederà alla Libia 4 persone libiche arrestate nel 2015 con l’accusa di essere trafficanti di migranti e assassini.
Secondo i parenti dei 4 libici, essi infatti sarebbero giovani promettenti calciatori e non trafficanti di migranti.
Infatti, i familiari dei libici sostengono che i 4 ragazzi siano terzini e attaccanti che erano sull’imbarcazione per raggiungere la Germania e giocare lì.
Dunque, per i parenti, i quattro libici erano giocatori in cerca di fortuna, volti verso la Germania.
Tuttavia, Carmelo Zuccaro, procuratore della Repubblica di Catania, smentisce la tesi dell’essere calciatori. Zuccaro chiarisce che i 4 libici sono stati accusati anche di omicidio.
Infatti, essi hanno causato la morte di 49 migranti che avevano nella stiva.
I quattro libici sono:
- Abd Arahman Abd Al Monsiff
- Joma Tarek Laamami
- Abdel Monsef
- Mohannad Jarkess.
Essi sono stati condannati in Corte d’Assise e in Cassazione a una condanna pari a 30 anni.
Quindi, Zuccaro si dice contrario all’eventuale scambio tra pescatori italiani e i 4 libici, definendolo un’enormità giuridica.
Inoltre, è doveroso sottolineare che i parenti dei pescatori hanno organizzato una protesta.
I familiari dei pescatori siciliani temono che il silenzio del governo non aiuti i loro parenti. Pertanto, sono in atto proteste contro l’inefficienza del governo italiano presso un magazzino, situato nel porto di Mazara.
Sulla questione si è espresso, Leonardo Gancitano, armatore dell’Antartide, che ha spiegato che con quella zona della Libia pare abbiano rapporti solo Francia e Turchia, quindi pare che i parenti dei pescatori stiano valutando di chiedere l’intervento di Macron, invece che di Conte.
Poi, Gancitano ha spiegato che Vita Martinciglio, deputata eletta a Mazara con i Cinque Stelle è l’unica che fornisce qualche informazione sulla vicenda dei pescatori.
Dunque, lo scambio tra le parti, secondo le forze dell’ordine italiane e di Carmelo Zuccaro, procuratore della Repubblica di Catania, sarebbe davvero una proposta indecente.
Attualmente, i 18 pescatori siciliani sono bloccati a Bengasi da 10 giorni.
Infine, si chiarisce che la proposta indecente dello scambio non è arrivata da Tripoli, governo riconosciuto dall’Onu.