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Santa Chiara d’Assisi: la sua battaglia per una vita di povertà

Santa Chiara d’Assisi, religiosa umbra molto amata dal popolo napoletano, tanto che a lei è dedicato un monastero nel cuore della città.

Chi visita Napoli non potrà non fare tappa ad uno dei luoghi di culto più preziosi della città: il monastero di Santa Chiara.
Ma chi era lei?

Giovinezza di Santa Chiara 

Appartenente ad una delle famiglie nobili di Assisi, la giovane Chiara nasce tra gli agi tipici del suo ceto sociale, ma quest’ultima tende ad estraniarsi da tali privilegi.

Ella predilige una vita contemplativa, mangia in modo semplice e rifiuta anche i cibi complessi, che solo persone di alto lignaggio potevano permettersi, prediligendo una dieta molto semplice tipica della povera gente; inoltre si recava spesso in pellegrinaggio e faceva continuamente opera di volontariato cucinando per la povera gente.

La famiglia però non apprezza tale scelta, essendo nobile, e la promettono in sposa ad una famiglia facoltosa.

La giovane deciderà di scappare, per recarsi a Santa Maria della Porziuncola, aiutata proprio da Francesco D’Assisi ( c’è ancora un forte dibattito al riguardo sul suo ruolo in questa storia).

Vani saranno i tentativi della famiglia per riportarla a casa, anche violenti, resi ancora più acuti dal momento che anche la sorella Agnese decide di prendere i voti.

La vita dopo i voti

La vita di Chiara dopo i voti non è semplice, testimonianze riportano i suoi tentativi di perseguire una formula vivendi dell’ordine francescano, quindi un modo di vivere predicando la povertà assoluta.

Oltre alla scelta di una vita servile, ella deve combattere anche con l’istituzione della Santa sede, che ben presto la colloca presso la chiesa di San Damiano: La chiesa di San Damiano predicava una vita di clausura per le monache, ed è ciò che venne imposto a Chiara e ad altre come lei; ma la vita di clausura significava avere anche una rendita che potesse permetterlo.

Fu così che vennero date delle proprietà alle monache affinché potessero proseguire nella loro vita di clausura.

Chiara rifiutò ferocemente tale condizione, scontrandosi con il papa. Sarà l’inizio di una lunga battaglia che troverà la sua “fine” solo alla morte della Santa.

Ciò che seguirà invece dopo di lei sarà l’istituzione di un ordine monacale, sulla scia dell’ordine Francescano, ma non tutto come avrebbe approvato Chiara: la vita della monaca venne ven presto insita di riconoscimento, e durante il processo di canonizzazione, il suo ordine verrà comunque ricoperto di donazioni ed elogi materiali, come la chiesa che verrà fatta costruire, con i marmi più preziosi.