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Sannazaro di Napoli, proteste dei genitori sugli orari

L’argomento legato alla riapertura delle scuole continua a far discutere. Nel napoletano, in particolare al liceo Jacopo Sannazaro, è montata la protesta dei genitori degli studenti, in completo disaccordo con i nuovi orari previsti.

Ciò che fa discutere è l’uscita alle ore 17:00, considerata inadatta per chi sta frequentando corsi extrascolastici oppure attività agonistiche sportive. Inoltre ci sarebbe anche il problema legato al pranzo, visto il divieto di consumare a scuola.

Addirittura in 450 hanno firmato una lettera recapitata al preside dell’istituto Sannazaro, Riccardo Gull, e alla direttrice dell’ufficio scolastico, Luisa Franzese. L’orario con ingresso alle 10:00 ed uscita alle 17:00 non piace, anche se la scuola li ha predisposti proprio per evitare accavallamenti con i lavoratori pendolari.

Inoltre, secondo gli studenti e i genitori, l’uscita alle 17:00 pregiudicherebbe anche la qualità dello studio individuale, dal momento che ci sarebbe poco tempo per svolgere i compiti a casa e prepararsi per le interrogazioni.

Di seguito un passo della lettera in cui il concetto appare piuttosto chiaro: “Le famiglie e i ragazzi già ad inizio anno, contando sul termine delle lezioni alle ore 15:00, hanno assunto impegni extrascolastici di non poco conto quali corsi di lingua e preparazioni per test di ingresso alle facoltà universitarie a numero chiuso. Inoltre, i ragazzi “fragili” possono necessitare di terapie specifiche  e quelli che praticano sport a livello agonistico, terminando le lezioni alle 17:00, risulterebbero precluse queste ed altre attività”.

Alla lettera di protesta hanno aderito quasi tutte le classi del biennio e del triennio, anche se agitazioni di questo tipo si sono verificate in altri istituti superiori di Napoli. Questo per rendere l’idea di come il motivo della protesta sia piuttosto condiviso.

Insomma a pochi giorni dal rientro in classe, in Campania la situazione è tutt’altro che tranquilla. Sarebbe opportuno trovare una soluzione che accontenterebbe tutti, senza penalizzare i ragazzi, le famiglie, né tantomeno gli addetti ai lavori.