Fino a ieri nella Repubblica di San Marino l’aborto era illegale, ma oggi dopo 156 anni non è più considerato reato.
Con un risultato schiacciante, oltre il 77% dei sammarinesi ha votato sì alla depenalizzazione dell’interruzione della gravidanza, contro il 22,7% dei voti contrari.
Questa era considerata reato, nello Stato di San Marino, anche in caso di stupro, gravi malformazioni del feto e pericolo di vita ed era un reato punibile con il carcere sia per la donna che interrompe la gravidanza sia per chi la aiuta, con una detenzione che andava dai tre ai sei anni.
San Marino era uno dei pochissimi posti in Europa dove abortire era ancora illegale assieme a Città del Vaticano, Malta, Andorra, Liechtenstein e Polonia.
Il referendum si è tenuto dopo 18 lunghi anni di tentativi di depenalizzare l’interruzione volontaria di gravidanza, fino a oggi falliti.
La domanda posta al referendum era: “Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?”.
Dopo l’esito positivo del referendum, il Consiglio Grande e Generale, cioè il parlamento sammarinese, avrà sei mesi di tempo per adeguarsi e sostituire con una nuova legge quella del 1865.
L’affluenza ha superato di poco il 41%. Hanno votato in media più del il 60% dei sammarinesi residenti e il 5,69% (appena 708 votanti) dei sammarinesi residenti all’estero, prevalentemente in Romagna e Marche.
“È un risultato che ci soddisfa molto. È il coronamento di una battaglia iniziata 18 anni fa” ha commentato Karen Pruccoli, presidente dell’Unione donne sammarinesi che ha promosso il referendum.
Le sammarinesi negli anni sono andate all’estero per abortire, solitamente negli ospedali dell’Emilia Romagna. Infatti, pochi giorni fa sono stati presentati i dati Istat relativi agli anni compresi tra il 2005 e il 2019. In media una ventina di interruzioni di gravidanza negli ospedali delle province di Rimini, Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino erano di donne residenti a San Marino. Il picco nel 2013 con 30 aborti, 12 nel 2018 e 7 nel 2019.