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San Lorenzo, le lacrime luminose che bagnano di magia

Agosto è caldo, vacanze, romanticismo, atmosfera, musica, ma anche cultura. Rientra infatti nel mese di Agosto una delle festività religiose più ricordate e apprezzate dagli italiani, quella di San Lorenzo.

La festività è tanto nota grazie al fenomeno che la accompagna, il passaggio delle stelle cadenti nei cieli di tutta Italia che si verifica proprio in quel particolare periodo.

Queste ultime vengono definite anche “lacrime di San Lorenzo”, seppur siano scientificamente note come Perseidi. Esse non sono altro che uno sciame meteoritico ben visibile dal nostro pianeta ad occhio nudo che ogni anno ci tiene compagnia nelle notti centrali del mese, celebrate da sempre nella cultura di massa.

In quest’anno particolare, passato tra balconi e lockdown, gli occhi dovranno essere puntati al cielo tra l’11 e il 13 agosto per poterle osservare.

Le Perseidi, dal greco Περσείδαι (Perseidai) termine utilizzato nella Mitologia greca in riferimento ai figli di Perseo, devono il loro nome al fatto che il radiante, ossia il punto dal quale sembrano provenire tutte le scie, è collocato all’interno della costellazione di Perseo. Esse sono delle particelle meteoriche che ogni anno regalano uno degli spettacoli naturali più suggestivi di sempre. La cometa che ha originato questo sciame è la Swift-Tuttle, con nucleo di circa 10 km, che ha effettuato il suo ultimo passaggio al perielio nel 1992, mentre il prossimo si realizzerà solo nel 2126. Le meteore che noi vediamo ora sono particelle rilasciate durante le passate orbite della cometa.

Le prime osservazioni avvennero ad opera dei Cinesi nel 36 d.C. Nel 1866, a seguito del passaggio al perielio della Swift-Tuttle del 1862, l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli scoprì il legame tra gli sciami meteorici e le comete, scoperta contenuta all’interno di uno scambio di lettere con Padre Secchi.

Le Perseidi in Italia sono note come Lacrime di San Lorenzo e il fenomeno, tradizionalmente collegato alla notte del 10 agosto intitolata a San Lorenzo martire, è noto anche come la notte di San Lorenzo, in Grecia, invece, il fenomeno viene religiosamente associato alla Trasfigurazione del Signore che cade il 6 agosto. Il passaggio delle Perseidi ha sempre trovato correlazione con un evento divino, tanto che anche i romani credevano che lo sciame di meteoriti fosse una propizia pioggia di sperma del dio Inuo-Priapo che, con questo gesto, fecondava i campi.

La transizione a favore del santo cristiano Lorenzo fu agevolata, come avvenne per molte altre feste pagane, dalla Chiesa Cattolica. Si ritiene che la figura di costui venne scelta in quanto foneticamente assonante con quella di Acca Larenzia, controparte femminile di Priapo, anch’essa festeggiata il 10 agosto.

La notte associata alle stelle cadenti è, tradizionalmente, quella del 10 agosto, ma esse sono visibili anche nei giorni successivi, forse più chiaramente.

Vissuto nel III secolo dopo Cristo a Roma, della sua vita si sa molto poco. Riguardo la vita di san Lorenzo, che pure in passato ha goduto di una devozione popolare notevole, sono scarse. Originario della Spagna, di Osca, in Aragona, alle falde dei Pirenei, fu inviato a Saragozza ancora giovane per completare gli studi umanistici e teologici, dove conobbe il futuro papa Sisto II. Iniziò quindi un’amicizia e una stima reciproca che li portò a migrare a Roma. Quando il 30 agosto 257 Sisto fu eletto vescovo di Roma, a Lorenzo costui affidò il compito di arcidiacono, cioè di responsabile delle attività caritative nella diocesi di Roma, di cui beneficiavano 1500 persone fra poveri e vedove, ma la situazione non fu favorevole per Lorenzo molto a lungo, già al principio dell’agosto 258 l’imperatore Valeriano aveva emanato un editto, secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere messi a morte:

Episcopi et presbyteri et diacones incontinenti animadvertantur

  • Tascio Cecilio Cipriano, Epistola lxxx, 1

L’editto vene immediatamente eseguito a Roma. Sorpreso mentre celebrava l’eucaristia nelle catacombe di Pretestato, papa Sisto II fu ucciso il 6 agosto insieme a quattro dei suoi diaconi, tra i quali Innocenzo.

Quattro giorni dopo, il 10 agosto, fu la volta di Lorenzo, che aveva 33 anni. Non si è certi se egli fu bruciato con graticola messa sul fuoco.

San Lorenzo è noto per la sua brutale morte, perseguitato in quanto cristiano, ucciso in modo brutale.

La leggenda vuole quindi che le stelle cadenti siano chiamate Lacrime di San Lorenzo per ricordare quanto egli abbia sofferto, esse vagano nel cielo per poi tornare sulla terra il giorno dedicato al santo, e qualora ci si soffermasse ad osservarle condividendo il suo supplizio, i nostri desideri si avvererebbero, motivo per il quale San Lorenzo viene anche chiamato il protettore dei sogni.

Per vedere al meglio le stelle cadenti bisogna aspettare le ore appena prima dell’alba, sono più frequenti e luminose, dei giorni 11, 12 e 13 agosto, ma le Perseidi durano fino al 24 agosto.

Per osservarle nel cielo, direzionate lo sguardo verso la costellazione di Perseo, a nord-est, proprio sotto alla costellazione di Cassiopea, a forma di W. Inutile dire che è consigliabile andare in un luogo privo di luci artificiali, che rendono più difficile la visione delle stelle cadenti.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II