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Samson et Dalila, l’opera di Saint-Saëns al San Carlo di Napoli

Al teatro di San Carlo di Napoli, un’opera degna di nota, che ci offre degli importanti spunti di riflessione su temi attuali della nostra società. “Samson et Dalila”, l’opera di Saint-Saëns è in programma allo storico teatro partenopeo per ben quattro incontri, fino al 9 ottobre. Nel cast troveremo la Dalila di Anita Rachvelishvili e Dan Ettinger, direttore musicale a Napoli dallo scorso 23 gennaio.

A dare vita al personaggio di Sansone, sarà Brian Jadge, che avvia un’ interessante riflessione sulla figura biblica.

L’allestimento giunge dalla capitale tedesca, ed è il risultato del lavoro di Damián Szifròn, noto per la pellicola presentata al festival di Cannes, nonché candidata all’Oscar, “Storie pazzesche”.

Quest’ultimo, si è ispirato al kolossal di Cecil B. De Mille. E proprio sull’allestimento, prende la parola Jadge, il Sansone del San Carlo, che afferma “lo adoro. Sono stato particolarmente felice che sia in stile classico e non moderno. Quest’opera ha comunque senso se è ambientata nei tempi della Bibbia, soprattutto perché queste sono figure iconiche per molte religioni e culture”.

Samson et Dalila: la storia dell’opera

L’opera debuttò al Teatro Granducale di Weimar in tedesco, Simson und Delila, il 2 dicembre 1877 con Hans Feodor von Milde (Oberpriester), con la direzione di Eduard Lassen, ottenendo un successo immediato.

Il debutto in francese si tenne al Rouen il 23 marzo 1890. Tale evento, però, non generò l’entusiasmo del pubblico.

Nonostante l’esordio poco coinvolgente, la fama di Sanson et Dalila crebbe, e divenne l’ opera più rilevante di Saint-Saëns.

Anche oggi, l’influenza del lavoro di Saint-Saëns è innegabile, tanto che Sanson et Dalila figura nel repertorio operistico dei teatri più illustri del mondo.

Shirley Verrett è l’attrice che, storicamente, ha dato un volto a Dalila, riuscendo ad incarnarne la personalità. Ricordiamo anche altri nomi di spessore come Fiorenza Cossotto, Agnes Baltsa, Grace Bumbry.

Un’opera che, nel corso delle generazioni, è diventata sinonimo di arte e che regalerà uno spettacolo ineguagliabile al San Carlo di Napoli.