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Il vice brigadiere Salvo D’Acquisto, eroe partenopeo

Salvo D’Acquisto nasce a Napoli il 17 ottobre del 1920, egli è il primo di cinque figli, serio e riservato, intraprende gli studi presso i Salesiani,  fino al 15 agosto del 1939 quando, compiuto il diciottesimo anno d’età, si arruola nell’Arma dei Carabinieri.

Venne istituito e formato alla professione presso la Scuola Allievi, ancora oggi in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, dove egli ebbe modo di crescere processionalmente.

Egli visse la vita militare sempre con molto sacrificio senza mai dimenticare la propria famiglia.

Il 28 ottobre del 1940 divenne carabiniere, ottenendo come assegnazione la Compagnia Comando della Legione di Roma, passando presso il nucleo fabbricazioni di guerra. Ma la sua carriera in quest’ambito durò poco, perché nel novembre del 1940 si arruolò volontario per l’Africa settentrionale essendo entrata l’Italia in guerra.

Fu mobilitato con la 608.a Sezione Carabinieri a Tripoli, il 23 novembre dello stesso anno, e dopo pochi mesi al fronte di guerra dovette rientrare, fu ricoverato a Bendasi per una forte febbre in seguito ad una ferita.

Al suo rientro in Italia, 13 settembre 1942, venne spedito alla Scuola Centrale Carabinieri di Firenze per essere formato ed ottenere una promozione al grado di vice brigadiere, ottenuta il 15 dicembre successivo, per essere destinato, la settimana successiva, alla stazione di Torrimpietra, borgo distante 30 km da Roma.

L’8 settembre del 1943, ci fu l’insediamento di un reparto di SS presso Torre di Palidoro, zona vicina a Torrimpietra, in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza. Qui si verificò l’evento che segnò la vita del giovane carabiniere. La sera del 22 settembre, dei soldati tedeschi provocarono la detonazione di un ordigno abbandonato nella caserma, provocando la morte di uno di essi e ferendone gravemente altri due. I tedeschi accusarono i partigiani di aver attentato alla loro vita con quella bomba, così il capitano di reparto si recò presso la Stazione di Torrimpietra dove trovò il vice brigadiere D’Acquisto.

Egli ordinò al vice brigadiere di trovare i responsabili dell’accaduto, ma questi conoscendo le vere cause dell’evento, cercò di far ragionare l’ufficiale tedesco che fu però irremovibile, dopo poco tempo fu circondata dai tedeschi e vennero presi in ostaggio 22 cittadini.

Questi furono caricati su un camion e trasportati ai piedi della Torre di Palidoro dove furono costretti a scavare una fossa, alcuni furono dotati di pale, altri furono costretti a farlo a mani nude.

Il vice brigadiere Salvo D’Acquisto decise di provare a far ragionare nuovamente il comandante delle SS, ma anche questo tentativo fu vano.

Il vice brigadiere Salvo D’Acquisto decise allora di autoaccusarsi in cambio della liberazione degli ostaggi. Il generale tedesco accettò e non appena i 22 cittadini furono rilasciati, il vice brigadiere D’Acquisto fu ucciso da una scarica di proiettili, cadendo esanime nella fossa scavata dai propri cittadini.

Ciò accadde il 23 settembre del 1943, il vice brigadiere D’Acquisto morì a soli 23 anni per salvare la vita dei propri cittadini.

 Egli è stato insignito di diverse onorificenze tra le quali vanta la Medaglia d’oro al valor militare. 

Le spoglie del vice brigadiere D’Acquisto riposano presso la Basilica di Santa Chiara a Napoli. 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II