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Salvator Rosa, pittore,incisore di epoca barocca

Salvator Rosa, nacque a Napoli nel 1615, all’Arenella, un villaggio presso Napoli, successivamente inglobato nella città da Giulia Greco Rosa, appartenente ad una famiglia nativa della Grecia, e dal geometra Vito Antonio De Rosa.

Inizialmente venne accompagnato nel convento dei padri Somaschi, così da diventare prete o avvocato, ciò malgrado il giovane Rosa proprio in quel periodo iniziò a manifestare le sue inclinazioni artistiche.

Egli apprese i primi rudimenti della pittura dallo zio materno, Paolo Greco.

I suoi studi proseguirono dopo aver concluso l’apprendistato dal Greco, con Aniello Falcone e Jusepe de Ribera, dipingendo soprattutto battaglie, paesaggi e scene di genere.

Durante il tirocinio con Falcone, in particolare conobbe Domenico Gargiulo, detto Micco Spadaro, con il quale si legherà a stretta amicizia.

Le opere di Salvator Rosa riscossero numerosi plausi da parte di Giovanni Lanfranco, che suggerì al pittore di trasferirsi a Roma.

Nella città capitolina si accostò alla Scuola dei bamboccianti, risentendo dell’influenza delle opere di Michelangelo Cerquozzi e Pieter Van Laer.

Quest’influsso si palesa in diverse opere come “Paesaggio con banditi”.

In seguito il pittore condannò il genere con una sprezzante satira.

Tornato a Napoli, Rosa si dedicò all’ esecuzione di paesaggi con scene di eventi turbolenti, che diede in vendita per somme irrisorie, restando anche per lungo tempo nell’ombra sulla scena artistica cittadina.

A quel tempo la scena artistica era dominata dal trio composto da Ribera, Battistello Caracciolo e Belisario Corenzio.

Nel 1638 il Rosa si stabilì a Roma, protetto dall’influente cardinale Francesco Maria Brancaccio, conoscente dei Barberini e appassionato di arte e teatro.

Ci fu un mutamento del suo stile con l’influenza dei quadri di Ribera e Caravaggio, verso una visione più classica e monumentale.

Oltre la pittura, coltivo’ una vasta gamma di interessi come la scrittura e il teatro.

A causa di dissapori con il maggior protagonista barocco di Roma e anche spinto dalla mancata adesione all’accademia di San Luca, Rosa si trasferì a Firenze nel 1640, ospite di Giovan Carlo De Medici, uomo versato nel teatro, dove fece costruire il teatro della Pergola, inaugurato nel 1657.

Salvator Rosa fondo’ l’Accademia dei Percossi, che voleva ravvivare l’antica usanza delle Compagnie fiorentine, organizzando cene in cui recitare all’improvviso.

Nel 1650 Rosa fece ritorno a Roma, dove memore dell’esperienza fiorentina, decise di rimanere libero da vincoli di dipendenza cortigiani.

Nella città capitolina espose annualmente alle mostre di San Giovanni Decollato e al Pantheon.

Le opere di maggior consumo furono le incisioni mentre i quadri con poco mercato ebbe l’aiuto del banchiere Carlo De Rossi.

Salvator Rosa morì a Roma il 15 marzo 1673, venne sepolto nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.

La leggenda narra che i suoi resti siano stati trafugati e trasferiti a Sant’Agnello in una villa liberty presente in una via secondaria,  assieme ai resti di Domenico Fontana.

Christian Russo
Christian Russo
Christian Russo, consulente legale, attore professionista, presentatore, speaker radiofonico, collaboratore presso XXI secolo.news