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Chiesa Anime del Purgatorio

Costruita nel lontano 1616 da Giovanni Cola di Franco e di Giovanni Giacomo Di Conforto su commissione di alcune famiglie nobili napoletane, fu destinata alla sepoltura delle persone povere della città.

La Chiesa delle Anime del Purgatorio ad Arco è detta simpaticamente ” ‘a Chiesa d’ ‘e cape ‘e morte” e rappresenta per Napoli il fulcro principale dove si concentra il culto delle anime pezzentelle; i fedeli in vita dovevano aiutare i morti ad abbandonare la dimensione del Purgatorio in cui erano rimasti intrappolati.

Qui, il mondo dei vivi ed il mondo dei morti s’incontra in un’unica realtà: la chiesa è infatti costruita su due livelli diversi.

La parte superiore è destinata alla dimensione terrena ed è costituita da una chiesa sfarzosamente decorata, in perfetto stile barocco, ricca di ogni bene e circondata da numerosi quadri.

Al di sotto della chiesa principale ce n’è un’altra, speculare alla prima. Si tratta dell’Ipogeo che è in totale opposizione alla sua gemella poichè spoglia, buia e priva di qualsiasi decorazione. E’ stata concepita per rappresentare una suggestiva discesa nel Purgatorio. E’ questo il luogo in cui i fedeli hanno stretto un particolare rapporto con i resti mortali fino a creare un culto ai limiti del pagano e del superstizioso.

Risiede nella chiesa delle Anime del Purgatorio un teschio con il velo da sposa. Si tratta di Lucia, la sposa infelice protettrice degli innamorati.

Si narra che questa donna morì sciaguratamente poco prima di salire all’altare col suo amato. Da allora, i suoi resti furono conservati in chiesa e la sua storia, divenuta col tempo molto famosa, continua ad attirare visitatori da ogni parte del mondo, che pregano per le loro pene sentimentali, i loro amori impossibili e non corrisposti, sperando che Lucia, in qualche modo, possa sentirli ed assolvere le loro sofferenze.