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Roccaraso. Lotta di classe sulla neve?

Roccaraso. Lotta di classe sulla neve? Come ormai tutto il mondo sa, data la rilevanza planetaria data all’episodio, domenica 26 Gennaio 200 pullman turistici hanno creato un maxi ingorgo  lungo la statale che costeggia Roccaraso, all’ingresso del paese. Ciò a causa del numero assolutamente inaspettato di turisti accorsi contemporaneamente (sopratutto dal napoletano e dal casertano) e alla mancanza di apposite aree di sosta per i bus.

Da tempo molte agenzie offrono il pacchetto per una giornata sulla neve a Roccaraso. Costo medio 20-30 euro compreso il pasto (panino per gli adulti e cordon bleu per i bambini) . Ma la differenza stavolta l’ha fatta Tik Tok con i suoi seguitissimi influencer (una in particolare) .

Accogliendo il loro invito 10000 gitanti si sono riversati contemporaneamente nel paese. Costringendo molti esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche per motivi di ordine pubblico . Tanto per fare un esempio, le file per andare nei bagni a un certo punto erano diventate proibitive.

Il fenomeno della gita a Roccaraso

È dai primi del secolo scorso  che Roccaraso diventa un punto di riferimento per lo sci in Italia. Qui nel 1922 veniva aperto uno dei primi sci club d’Italia. La presenza della famiglia reale, che soggiornava spesso a Roccaraso, fece conoscere il paese alle famiglie nobili napoletane.

Nel 1937, Umberto di Savoia, Principe di Piemonte, inaugurò anche un rudimentale impianto di risalita; da quel momento  Roccaraso iniziò a diventare  una delle località sciistiche più rinomate d’Italia, l’unica sull’Appennino in grado di competere con quelle alpine.

Col boom economico del dopoguerra a partire dagli anni Settanta Roccaraso e dintorni sono stati al centro di un boom edilizio fatto  di residence e villette, a soddisfare la nascente passione per lo sci della borghesia napoletana.

Tuttavia parallelamente iniziava il fenomeno delle gite di un giorno (normalmente domenicali) Perché quanti non avevano le possibilità economiche per una settimana bianca o anche per un soggiorno più breve , con una cifra contenuta potevano soddisfare il desiderio di trascorrere una giornata sulla neve.

Una minoranza per sciare (fittando sci e scarponi sul posto) e la maggioranza  solo per la gioia di poter vedere la neve ( spesso per la prima volta in vita loro)  o al massimo per qualche discesa su uno slittino.

Turismo sulla neve, popolare e d’elite

Col passare degli anni gli appassionati di sci sono via via aumentati. Ed è aumentato anche il numero di quanti sono riusciti ad acquistare una seconda casa  in uno dei paesi del comprensorio sciistico abruzzese.

Da qui il progressivo aumento dell’offerta turistica grazie all’incremento  e al miglioramento degli impianti di risalita e delle piste. Col risultato che nei week end l’enorme massa degli sciatori  riempie completamente ogni spazio. E non è facile effettuare una discesa in tranquillità senza rischiare ogni momento di essere travolti .

Tutto ciò nonostante l’aumento progressivo del numero delle piste (che oggi arriva ad un totale di 100 km). Per non parlare della massa di SUV e Pick-up che rendono sempre insufficienti i parcheggi nonostante i progressivi ampliamenti ai quali sono stati sottoposti.

Due modi opposti di vivere la neve

Roccaraso. Lotta di classe sulla neve? Il turismo low cost offre poco o niente all’economia locale, trattandosi di un mordi e fuggi che lascia soprattutto immondizia e poco altro. Ma dato che nessuno può vietarlo andrebbe almeno regolamentato. Ad esempio incrementando il numero di bagni chimici a disposizione. Individuando aree di sosta per i pullmann. Mobilitando i volontari della protezione civile per accogliere e aiutare i turisti .

Qualcuno ha scritto che  Roccaraso è diventato un territorio di confine dove si consuma una nuova lotta di classe. Da un lato un ceto medio con molti soldi in tasca, che ostenta la sua settimana bianca, anch’essa  sempre più affollata e rumorosa.

Sci ultimo modello, abbigliamento griffato, pranzo sostanzioso ( e costoso) al caldo delle baite. E nelle ore di punta traffico congestionato come nelle grandi città. Quando poi arriva un’improvvisa nevicata, è il caos totale grazie al solito incosciente privo di pneumatici invernali o di catene. Nei giorni festivi le immagini di Pizzalto, Gravare e Pallottieri brulicanti di sciatori possono assolutamente competere con quelle del  Pratone a Roccaraso brulicante  di turisti low cost.

Dall’altro, per non sentirsi inferiori, una massa di persone meno abbienti anch’esse desiderosa di mostrare ad amici e familiari i propri selfie sulla neve. Anche se in realtà sulle piste da sci dell’Aremogna e del Pratello non ci mette proprio piede, e pranza al sacco col freddo pungente restando per mezza giornata a girare  per Roccaraso fino all’orario di risalita sui pullman.

Ma a loro va bene così, anche perchè non avrebbero i mezzi economici per fare di più. E intervistati si dichiarano contenti e pronti a ritornare. Quasi una sfida del turismo povero a quello più ricco.

Ha ricordato la rivista Il Dolomiti: «Roccaraso e i napoletani potrebbero aprire una nuova discussione sull’immaginario e sull’accessibilità del turismo invernale». Montagna d’elite e montagna popolare. 200 pullmann contro 2000 SUV. Cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia.

Dario Nicolella
Dario Nicolella
Medico oncologo e dermatologo, con la passione per la scrittura, l'arte e la poesia. Autore di saggi su tematiche toponomastiche, storiche, mitologiche (sirene, luna) ed artistiche (cupole e chiostri napoletani) riguardanti in particolare località campane, nonchè di numerose sillogi poetiche. Vincitore di premi letterari.