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Robben e Suarez: pentimenti mondiali

Durante la prima fase del Mondiale di Calcio ci siamo stupiti vedendo grandi giocate che hanno infiammato il pubblico presente sugli spalti e i telespettatori davanti alla TV, ma oltre al bel gioco in campo abbiamo visto anche simulazioni, falli pericolosi, risse e morsi. Episodi ‘poco sportivi’ che nel loro piccolo hanno caratterizzato la manifestazione brasiliana. Il morso di Suarez a Chiellini nella partita tra Uruguay e Italia, di diritto entrerà nella storia dei Mondiali Brasile 2014, un gesto alquanto anomalo e inaspettato che ha lasciato tutti a bocca aperta.

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Caricatura del web sul morso di Suarez a Chiellini

Dopo i vari commenti post-partita, le difese e gli attacchi al bomber dell’Uruguay, le immancabili caricature del web, è arrivato il tweet di scuse di Suarez: “Dopo alcuni giorni in cui sono rimasto a casa con la mia famiglia, ho avuto modo di riflettere sui fatti e sulla realtà di quanto accaduto durante la partita Italia-Uruguay del 24 giugno 2014. A prescindere dalle dichiarazioni contraddittorie di questi giorni, tutte effettuate senza voler interferire con la buona riuscita della spedizione della mia Nazionale, quello che è certo è che il mio collega Giorgio Chiellini ha sofferto gli effetti fisici di un morso dopo un contatto con me e pertanto mi pento profondamente; chiedo scusa a Giorgio Chiellini e a tutta la grande famiglia del calcio; Mi impegno pubblicamente a far sì che non accada mai più un episodio simile con me tra i protagonisti. Montevideo, 30 giugno 2014”.

Nonostante le scuse, la maxi-squalifica inflitta a Suarez è rimasta invariata, ma dopo il suo tweet è arrivata subito la risposta di Giorgio Chiellini: “E’ tutto dimenticato. Spero che la FIFA ti riduca la sanzione”.

Un altro campione che ha chiesto scusa per un altro gesto che ha poco a che fare con il fair play è stato l’asso olandese Arjen Robben. Il campione alla corte di Louis van Gaal durante la partita tra Olanda e Messico, in pieno area di rigore, si è ‘tuffato’ cercando di ingannare l’arbitro e ottenere il calcio di rigore. Il giudice di gara non è caduto nella farsa e ha lasciato proseguire l’azione senza fischiare il penalty. Di simulazioni durante le partite ne vediamo tante ma questa volta Robben a fine gara ha deciso di scusarsi: “Nel primo tempo mi sono tuffato, non ho subito alcun fallo. È stato stupido, non avrei dovuto farlo. Alla fine della partita, però, il fallo su di me c’era”.

Con la sua frase il calciatore olandese ha rimediato al suo ‘tuffo’, ma ci chiediamo se l’arbitro avesse dato il calcio di rigore, Robben sarebbe tornato sui suoi passi? Nel dubbio speriamo nel resto della manifestazione sportiva di non assistere più a morsi e tuffi, il calcio è un’altra cosa.

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