Rizzoli: arbitro della finalissima

Domenica sera il fischietto della finale dei Mondiali tra Argentina e Germania sarà di colore azzurro: a dirigere il match sarà il modenese Nicola Rizzoli, già protagonista nei Mondiali 2014 con Spagna-Olanda e Argentina-Nigeria, ai gironi, e con Argentina-Belgio ai quarti di finale.
Fino a qualche ora fa le voci di corridoio davano come papabile arbitro della finalissima un asiatico, considerando l’origine europea di una squadra e sudamericana dell’altra, voci smentite da Jim Boyce, capo del comitato arbitrale della Fifa, che ha tenuto ad evidenziare la professionalità con cui la Fifa ha selezionato i migliori arbitri: “scegliamo gli arbitri migliori per le partite migliori e Rizzoli dirigerà la finale”, ha dichiarato Boyce, designando l’italiano come leader della gara conclusiva della competizione mondiale di calcio.
“Preferirei che al Maracanà ci siano gli azzurri”, aveva annunciato Rizzoli prima dell’inizio dei mondiali e, nonostante l’uscita degli azzurri nella fase dei gironi contro l’Uruguay, il Maracanà, a Rio de Janeiro, accoglierà domenica sera, alle ore 21.00 italiane, proprio un italiano, lo stesso Nicola Rizzoli, il terzo arbitro italiano prescelto per arbitrare una finale dei mondiali. I suoi predecessori sono Sergio Gonella, giudice in campo della partita Argentina-Olanda del 1978, terminata ai supplementari per 3 reti a 1 per l’albiceleste; il secondo è Pierluigi Collina, protagonista del match Brasile-Germania del 2002, conclusasi con la vittoria del Brasile per 2-0.
Massimo Busacca, capo degli arbitri Fifa, pur considerando la presenza già ‘sfruttata’ del modenese per questi mondiali, non ha esitato a investirlo della carica di giudice supremo per la finale; Rizzoli ha battuto la concorrenza dell’uzbeko Irmatov, del lusitano Proença e del britannico Webb, quest’ultimo già regolatore della gara finale ai mondiali sudafricani del 2010.
In 43 anni di età, Nicola Rizzoli, l’architetto nato a Mirandola nel ‘71, è nel giro arbitrale della Serie A e della Serie B dal 2001; diventato internazionale dal 2007, nel 2010 viene scelto come giudice di gara nella finale di Europa League tra l’Atletico Madrid e il Fulham, e un anno dopo si ritrova a Pechino per coordinare le due squadre italiane del nord Milan e Inter nella Supercoppa italiana. Dopo aver ricevuto dall’Aic, nel 2012, il riconoscimento come miglior arbitro del 2011, nel 2013 viene designato per guidare la finale di Champions League a Wembley, tra il Borussia Dortmund e il Bayern Monaco e nello stesso anno riceve nuovamente, per il secondo anno di fila, il premio come miglior arbitro del 2012, partecipando ai Mondiali in Turchia Under 20; quest’anno ha già ricevuto il titolo di miglior arbitro della Serie A.
Una grande soddisfazione per l’Italia che, pur essendo uscita a testa bassa dai mondiali, conserva ancora un posto importante nella finale; Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, ha commentato con grande appagamento la presenza di un italiano al Maracanà: “è una grande soddisfazione, è una cosa che mi fa venire i brividi. È un grande riconoscimento a una organizzazione splendida come l’Aia e a questo ragazzo favoloso, oltre che al mondo sportivo italiano che ne ha tanto bisogno in questo momento di difficoltà”, concludendo il suo discorso con compiacimento nei confronti del mondo arbitrale, troppo spesso deprecato, “è la dimostrazione che il mondo degli arbitri non è quello che qualcuno vuole fare apparire, a volte sbaglia ma il più delle volte fa bene e ci dobbiamo meritare il rispetto di tutti”.