Grazie ad un sottomarino giallo denominato Autonomous Underwater Vehicle (AUV), noto anche come SeaBED, che per la precisione è un robot sottomarino, i segreti dei fondali antartici non sono più celati, rivelando in primis che lo spessore dei ghiacci ivi presenti possono avere uno spessore maggiore rispetto a quello comunemente immaginato finora e svelando misure sconosciute prima del contributo di tale innovazione tecnologica.
Con l’ausilio dei satelliti è stato possibile in questi anni identificare i ghiacci marini, ma per quanto concerne il relativo spessore nulla è stato descritto finora: nel periodo che intercorre tra il 2010 e il 2012, i ricercatori hanno mappato lo spessore dei ghiacci, rilevando che esso mediamente è di 1,4-5,5 metri, fino alla misurazione massima di 16 metri.
Le caratteristiche del robot sottomarino sono le seguenti: ha una lunghezza di due metri e pesa 200 chili, lavora ad una profondità di 20-30 metri e la relativa motilità si espleta come un tagliaerba, e riesce a puntare lo sguardo anche verso l’alto, garantendo una visuale inferiore degli stessi ghiacci.