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Ritrovate pagine inedite del filosofo Hegel

Ritrovate lezioni inedite del celebre filosofo tedesco: Hegel. Una scoperta sensazionale, pagine di storia in cui si parla di temi attualissimi quali: libertà, religione, arte e sono presenti anche alcuni riferimenti ad opere di Shakespeare.

Ricordiamo che Hegel rappresenta uno dei filosofi più importanti, estremamente moderno ed utile a dare risposte a quesiti filosofici ed esistenziali che tutt’ora attanagliano filologi e uomini di cultura.

Ritrovate pagine di appunti del maggior filosofo idealista 


La scoperta, è avvenuta in Germania nella biblioteca diocesana dell’Arcivescovado di Monaco di Baviera e Frisinga, ha tutte le carte in regola per diventare quella “filosofica del secolo”, così come è stata definita dalla stampa tedesca.

Le pagine sono state ritrovate da Klaus Vieweg, professore di storia della filosofia dell’Università Friedrich Schiller di Jena, biografo e ricercatore del grande filosofo tedesco, nel corso di alcune ricerche.

La filosofia di Hegel emerge nella storia del pensiero come una costruzione molto importante da studiare, lontanissima dalle cautele del criticismo kantiano. Tra i filosofi degli ultimi due secoli, Hegel, portó avanti il tentativo di una comprensione integrale della realtà.

Tutto ciò è improntato su un concetto di filosofia che già dai primi anni e quindi dai primi scritti del pensatore tedesco, si configura come un “bisogno” di reinterpretare il concetto e la visione della religione cristiana.

All’epoca erano molti i filosofi che basavano le proprie teorie su concetti di tipo religioso, interrogandosi sui diversi aspetti, provando a dare una risposta plausibile e dimostrabile.

Ecco perché le lezioni ritrovate in Germania, sono particolarmente importanti. Rappresentano quasi una spinta propulsiva per comprendere meglio il pensiero del filosofo tedesco, tra i più celebri nell’ambito dell’idealismo tedesco.

Dagli appunti ritrovati, un vero e proprio tesoro culturale, emergono dei dettagli interessanti sul pensiero di Hegel, in particolare sulle sue idee di estetica, ma anche sulla definizione di arte e soprattutto religione, mediante la lettura e lo studio di altri autori, tra cui Shakespeare.

I manoscritti appartengono al patrimonio  lasciato in eredità dal teologo Friedrich Windischmann, cappellano della cattedrale e vicario generale dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga dal 1846 al 1856, che era in contatto con Hegel e aveva ricevuto le trascrizioni rinvenute in dono da Carove.